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LA CASA delle libertà esulta.

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Dall'altro canto tuttavia, il centrodestra, rinfrancato dal dietrofront di Padoa Schioppa e incassato il primo successo nella partita della Manovra, rincara la dose non runinciando a nuove sortite contro Prodi. Il capogruppo di FI Renato Schifani paragona questa Finanziaria al gioco del Lotto: «Sulla ruota del governo Prodi escono ogni giorno numeri diversi. L'ultima estrazione di Padoa Schioppa fa salire la manovra a 34,7 miliardi di euro. Anziché diminuire, i tagli e le tasse aumentano. E mentre un elettore su quattro del centrosinistra è già pentito di aver dato il suo voto all'Unione, dichiarandosi pronto a scendere in piazza contro questa Finanziaria, Prodi si conferma sempre più un uomo solo. E neppure al comando». «Ogni emendamento della Cdl, migliorativo di questa manovra, - sostiene Schifani - sarà la dimostrazione più lampante che il Professore, capace di scontentare tutti gli italiani, non è assolutamente in grado di governare». Secondo l'Eurodeputato azzurro Antonio Tajani, invece, è «fondamentale» che la Finanziaria venga corretta durante il percorso parlamentare. L'altro forzista Casero si dice «deluso» dall'intervento alla Camera di Padoa Schioppa «che, di fronte alle forti proteste diffuse nel Paese, continua a difendere in toto la Finanziaria senza porre nemmeno in discussione i punti particolarmente controversi. Padoa Schioppa nasconde la verità quando sostiene che il governo è stato costretto a realizzare una Manovra così pesante per risanare i conti». Il governatore della Lombardia Formigoni cita Celentano: «Questa Finanziaria è vecchia e inadeguata. È lenta. Il governo non è ancora riuscito a determinare la spesa pubblica in termini di qualità ma continua a combattere indiscriminatamente la quantità di essa». Secondo il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini «fanno bene i responsabili degli Enti locali a protestare contro questa Finanziaria: saranno infatti costretti a sostenere dei finti tagli con nuove tasse». E il portavoce di An Andrea Ronchi torna sull'opportunità di organizzare una grande manifestazione di piazza: «An sta già lavorando alla stesura di pochi ma qualificati emendamenti di stampo riformista, tesi a modificare strutturalmente il testo della manovra di bilancio. Il ricorso alla piazza rimane comunque una delle opzioni per esprimere il disagio e le preoccupazioni degli italiani».

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