Padoa-Schioppa all'esame di Bruxelles
La norma sul Tfr potrebbe essere bocciata dall'Ue perché rischia di generare altro debito pubblico
E anche se la manovra verrà modificata in alcune parti, il suo impianto non sarà assolutamente intaccato. È il messaggio con cui il ministro dell'Economia Padoa-Schioppa arriverà stasera a Lussemburgo per rassicurare i colleghi dell'Eurogruppo e il commissario Ue agli Affari economici, Joaquin Almunia, martedì all'Ecofin. A Bruxelles attendono con fiducia di ascoltare la relazione con cui Padoa-Schioppa illustrerà i contenuti della manovra da 33,4 miliardi. Con fiducia, ma anche con qualche preoccupazione per gli sviluppi delle ultime ore, nel corso delle quali sia il premier sia il ministro hanno annunciato la possibilità di alcune correzioni alla Finanziaria. Il timore della Commissione - già espresso a suo tempo da Almunia - è che la manovra possa essere indebolita in Parlamento per assecondare le richieste che vengono da più parti: dalla Confindustria ai sindaci, ad alcune forze della stessa maggioranza. Padoa-Schioppa dovrà quindi convincere Almunia e i colleghi europei che le aperture fatte su alcune questioni e i possibili interventi correttivi non cambiano la sostanza: l'Italia chiuderà il 2007 con un rapporto deficit-Pil al 2,8% (dal 4,8% previsto per la fine del 2006) grazie ad una correzione strutturale dell'1,6% realizzata nel biennio 2006-2007. E pazienza se la maggior parte di questa correzione avverrà il prossimo anno, visto che nel 2006 si farà molto meno dello 0,8% previsto. Su questo Bruxelles è pronta a chiudere un occhio, basta che Padoa-Schioppa dimostri come la riduzione del disavanzo sotto il 3% sarà stabile nei prossimi anni. E in effetti i numeri che il ministro porterà ai colleghi europei vanno in questa direzione: il deficit continuerà a scendere al 2,2% nel 2008, all'1,5% nel 2009, allo 0,7% nel 2010 e allo 0,1% nel 2011. Il ministro dell'Economia fornirà delle cifre rassicuranti anche sul fronte del debito pubblico, destinato a scendere al 106,9% nel 2007, e via via sempre più, fino a stabilizzarsi sotto il 100% dopo il 2010. Almunia aspetta anche di capire cosa effettivamente il Governo vuol fare sul fronte del Tfr. La norma inserita nella Finanziaria - contestata sia da Confindustria che dai sindacati - potrebbe infatti non superare l'esame dell'Ue, visto che usare una parte del Tfr (salario differito) per coprire la riduzione del cuneo fiscale finirebbe per generare ulteriore debito pubblico. Proprio la possibile incompatibilità della misura con le regole comunitarie potrebbe essere uno dei motivi che indotto il ministro dell'Economia ad annunciare alcune correzioni. Passare l'esame di Lussemburgo per Padoa-Schioppa sarà importante, anche perchè avere il consenso e l'appoggio dell'Europa potrebbe risultare utile per placare le critiche interne. Il giudizio definitivo di Bruxelles sulla Finanziaria, comunque, arriverà non prima del prossimo 6 novembre, quando Almunia presenterà le cosidette previsioni d'autunno sull'andamento dei conti pubblici dei Paesi dell'Ue. Solo allora si saprà se la manovra sarà promossa o bocciata. Il verdetto, molto probabilmente, all'ultimo Ecofin del 2006, il 7 novembre a Bruxelles.