Berlusconi al convegno della nuova Dc: «Non basta protestare solo a Roma e Milano»
«La gente ce lo chiede e noi vogliamo — ha detto parlando dalla tribuna del palacongressi del Grand Hotel Billia di Saint Vincent (Aosta) — dare la possibilità a tutti i cittadini di poter manifestare contro questa Finanziaria per questo non basta mobilitarsi a Milano o a Roma dobbiamo manifestare nelle piazze di tutte le 150 città italiane». Berlusconi ha dato così il via, senza mai citarli, ai girotondi auspicati da alcuni alleati per una grande «tax day». Al tempo stesso ha però ribadito «la volontà di agire per rendere il meno peggio possibile una Finanziaria che ha introdotto 67 aggravamenti di imposte mettendo le mani nelle tasche dei cittadini», ma non solo. Berlusconi, infatti, ha aggiunto: «Ho letto l'ultimo scritto di Stalin dove spiega che l'obiettivo comunista è togliere la moneta. Visco e Bersani ci stanno riuscendo. Hanno aperto la via fiscale al regime abolendo la moneta in tantissimi rapporti». Si è quindi detto certo che con Tremonti avrebbe fatto «molto molto meglio, bastava tagliare gli sprechi e si sarebbe guadagnato un punto di Pil che sarebbe stato più che sufficiente invece così si blocca la ripresa». «Vediamo — ha aggiunto — che anche gli Amministratori locali della sinistra sono contrari a questa Finanziaria. È evidente che le è scappata di mano; noi vogliamo difende gli interessi di chi produce e dei cittadini consumatori». Senza soluzione di continuità il leader di Forza Italia ha poi analizzato lo stato di salute della Casa delle Libertà assicurando gli «amici democristiani»: «Siamo avanti di sei punti rispetto all'Unione». Pur dicendosi favorevole alla creazione di Federazione del centro destra sollecitata dal segretario della Dc, Gianfranco Rotondi, «perché i tempi non sono ancora maturi per sciogliere i partiti», Berlusconi ha rilanciato il progetto del «Partito delle Libertà referente in Italia del Partito del Popolo Europeo». A sorpresa ha poi fatto un'autocritica sui cinque anni di Governo macchiati da «dieci errori capitali» il primo dei quali è «non avere portato a compimento la separazione delle carriere dei magistrati». «Oggi — ha precisato — il pubblico accusatore ed il giudice appartengono alla stessa categoria, hanno la stessa carriera, ma soprattutto i pubblici ministeri hanno una forza importantissima nelle istituzioni che decidono della carriera dei giudici stessi». Secondo Berlusconi tutto questo «costringe i giudici, se vogliono dire di no ad un teorema accusatorio dei Pm, ad un atto di coraggio e qualche volta ad un atto temerario e a volte, me l'ha detto un magistrato — ha sottolineato — a compiere un atto addirittura di eroismo». Infine l'affondo su Romano Prodi. Berlusconi lo ha definito «un uomo solo obbligato dai suoi a rispondere in Senato su Telecom ed ad ascoltarlo c'era una manciata di senatori della sinistra». Ha poi dato una sua lettura alle recenti vicende Telecom e fusione Intesa San Paolo: «Il fatto che i Ds non sapessero nulla mi fa pensare che Prodi voglia dare vita ad una sua posizione di potere, crearsi un movimento». Nel pomeriggio Berlusconi si è concesso alcune ore di svago a Portofino, dove ha raggiunto il figlio Piersilvio e la fidanzata di questi, Silvia Toffanin, che ha esordito pochi giorni fa alla conduzione di «Verissimo» su Canale 5. Il presidente di Forza Italia è giunto in elicottero a Rapallo, da dove ha proseguito in auto per il castello di Paraggi, degli eredi Bonomi Bolchini, in cui ha in affitto un appartamento. Poco prima del tramonto Berlusconi è andato con il figlio e la Toffanin a Santa Margherita Ligure per una passeggiata lungo il porto. Il leader della Cdl, salutato dai numerosi turisti che hanno affollato in questa splendida giornata di sole la riviera ligure, si è trattenuto ad osservare le vetrine. Infine in serata ha cenato in un ristorante di Por