Anche Mastella attacca

È troppo grande la distanza tra il Dpef (che aveva giustamente scelto la linea delle riforme strutturali sul lato della spesa) e una Finanziaria che ha invece scelto di agire sul lato delle entrate, delle tasse. Per questo, insieme a Paolo Messa, abbiamo lanciato il tavolo bipartisan per le modifiche della finanziaria (con la presenza, tra gli altri, di Bondi, Tabacci, Nicola Rossi, Follini, Pisicchio, Scarabosio, Del Bue, Nucara), che è una risorsa per tutti». Lo dice il segretario dei Radicali italiani, Daniele Capezzone che prende le distanze dalla manovra e dal presidente del Consiglio Romano Prodi e dal ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa e che tende una mano all'opposizione. «Mi auguro - continua il presidente della commissione Attività produttive della Camera - che il governo voglia ascoltare e comprendere quanto si muove nel paese, che chiede meno tasse e più riforme. Si è ricreata, a causa di questa Finanziaria, l'atmosfera per cui l'Unione perse 7-8 punti nelle ultime settimane della campagna elettorale. Non sarebbe utile cambiare strada?». Anche il ministro della Giustizia Clemente Mastella (Udeur) si scaglia contro la manovra, che, secondo il Guardasigilli, è «un presepe che va aggiustato». Per commentare critiche e perplessità sulla manovra economica il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, ieri a Milano per la sigla dell'accordo per la nuova cittadella giudiziaria, ricorre ad una battuta da «Natale in casa Cupiello», la celebre commedia di Edoardo de Filippo. Quella di cui si discute, dice il ministro «è la Finanziaria del prima ed è necessario dire la propria solo all'esito finale». Mastella dichiara di comprendere il «grido di dolore» degli enti locali, ma invita alla calma: «Questo presepe va aggiustato. Vedremo come aggiustare meglio il paesaggio della Finanziaria e anche dove mettere Antonio Di Pietro».