Il responsabile fiscale di An, Leo: i nuclei familiari da 14 mila euro di reddito pagheranno di più
Il ministro per le Politiche Familiari Rosi Bindy comincia da qui per spiegare quella che è stata la strategia che ha ispirato i provvedimenti contenuti nella manovra finanziaria di cui beneficeranno i nuclei familiari. Usando toni e parole di soddisfazione per il lavoro svolto, il ministro Bindy ha presentato le novità della manovra, sottolineando che si tratta «della prima finanziaria in cui si imposta e si delinea una politica generale per la famiglia. Finisce così l'epoca delle una tantum e delle politiche frammentarie che avevano creato disuguaglianze e si apre la stagione di interventi strutturali in favore delle famiglie». Il ministro tiene a sottolineare che dai provvedimenti contenuti nella Finanziaria «l'80% delle famiglie riceverà vantaggi». Inoltre il Fondo nazionale delle politiche per la famiglia potrà contare su complessivi 658 milioni di euro nel triennio 2007-2009. Un finanziamento che permetterà di avere una banca dati contro la pedofilia; un piano per gli asili nido (300 milioni in tre anni); agevolazioni tariffarie dei servizi, come l'energia, per i nuclei con 4 figli e più (300 mila nel nostro paese); un attestato di qualità per le imprese e gli enti locali che saranno «amici della famiglia». Complessivamente ammonteranno a 3 miliardi di euro le detrazioni e gli assegni familiari che verranno distribuiti sulla base di nuovi parametri. Il ministro Bindi annuncia, inoltre, che dal fondo per la famiglia (sono previsti 215 milioni di euro che si aggiungono ad una dotazione iniziale di 13 milioni per complessivi 658 in tre anni) sarà realizzato il primo Piano nazionale per la famiglia. Esso individuerà i Lef (livelli essenziali delle prestazioni per la famiglia) tali da «tutelare i diritti della famiglia». Sarà messa poi a punto la Valutazione d'impatto familiare che monitorerà le ricadute sulla famiglia di tutte le politiche del governo. Altri interventi legati al fondo riguardano, fra l'altro, iniziative per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro; l'istituzione di un attestato di qualità per politiche «amiche» della famiglia; la sperimentazione di iniziative di risparmio per famiglie numerose sul costo dei servizi (energia, gas, acqua, ecc.), in modo da avere delle tariffe familiari; la qualificazione del lavoro delle assistenti familiari (su questo il ministro Bindi ha annunciato che sta per siglare con le Regioni un progetto ad hoc); il rilancio dei consultori, affinché come spiega il ministro «siano meno sanitarizzati»; il sostegno delle adozioni internazionali soprattutto per le coppie. Ma non finisce qui. «Sarà inoltre potenziato — ha sottolineato la Bindi — l'Osservatorio nazionale per il contrasto alla pedofilia e alla pornografia minorile oltre che creata una Banca dati dove l'Italia sarà capofila di un progetto europeo». «Nella manovra — ha aggiunto il ministro — c'è una particolare attenzione per la maternità e le mamme. Innanzitutto ora anche le lavoratrici precarie, le quali oggi non hanno alcun diritto, potranno andare in maternità: infatti, per i lavoratori a progetto, o comunque precari, iscritti alla gestione separata dell'Inps (quasi 3 milioni di persone), viene stabilita per la prima volta l'indennità di malattia e i congedi parentali». E ancora: «Anche per le mamme che hanno un contratto di lavoro a tempo determinato è riconosciuto entro il primo anno di vita un congedo di tre mesi con retribuzioni pari al 30% del reddito di riferimento». Altro punto importante, secondo il ministro, l'orientamento della manovra in favore del Mezzogiorno. «Innanzitutto — ha spiegato — con le misure per incentivare l'assunzione delle donne nel sud del Paese; e poi con la diminuzione del costo del lavoro. C'è una forte correzione a favore del Sud rispetto a quella che è l'effettiva distribuzione del lavoro delle imprese, perché si avvantaggiasse di più della diminuzione del cuneo fiscale». Nella manovra vengono stanziati, inoltre, 300 milioni d