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Vertice fra Berlusconi e la Lega An e Udc, esclusi, insorgono

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Vuole attendere che il quadro sia chiaro prima di decidere come organizzare l'opposizione sulla Finanziaria. Ieri pomeriggio ha riunito a Arcore i vertici del partito e poi in serata la Lega riprendendo la vecchia consuetudine degli incontri del lunedì. Sul tavolo la questione della manifestazione di piazza della quale non tutti nella Cdl sono convinti. A frenare è soprattutto l'Udc che finora ha mostrato poco entusiasmo su questa ipotesi. Berlusconi è preoccupato soprattutto dalle persistenti tentazioni dei centristi di smarcarsi da Forza Italia sicché ieri nell'incontro ad Arcore ha voluto ribadire la forza dell'asse con la Lega. Bossi, l'unico a parlare dopo l'incontro, ha confermato «il ricorso indispensabile alla piazza». Il vertice ha scatenato subito la reazione dell'Udc e di Alleanza Nazionale che si sono sentiti esclusi. Tant'è che la rivista centrista Formiche commenta: «Se questo è l'inizio del nuovo corso dell'opposizione c'è poco da essere ottimisti». Così se la Cdl appare unita nel dichiarare guerra alla Finanziaria si spacca però sulle modalità. Tant'è che il portavoce di Berlusconi Paolo Bonaiuti ha dovuto chiarire che ogni scelta sarà «concordata in sede nazionale e da tutti i leader del centrodestra». La riunione di Arcore ha spiazzato Udc e An che dopo le esortazioni all'unità e alla compatezza fatte dal Cavaliere, si aspettavano una convocazione. «Ma come Berlusconi prima dice che dobbiamo stare uniti perchè altrimenti facciamo un regalo a Prodi e poi si vede solo con la Lega per preparare la manifestazione» è il tam tam circolato per tutta la giornata di ieri e che alla fine ha indotto Bonaiuti a intervenire. Il caso nasce a fine mattinata, da una conferenza stampa della Lega a Via Bellerio, a Milano. Maroni rilancia l'ipotesi di una grande manifestazione di piazza. Gli fa eco Roberto Calderoli: «Volevamo in un primo tempo farla a Roma, ma siccome la Finanziaria colpisce soprattutto il Nord sarebe meglio farla a Milano». I tempi? «Tra fine novembre e inizio dicembre, dopo una prima discussione in Parlamento». Passano pochi minuti e a Roma insorgono gli alleati. «Dell'incontro ad Arcore non ne so nulla - dice Ignazio La Russa, capogruppo alla Camera di An - Ma escludo che una riunione possa decidere qualcosa senza la presenza di Alleanza Nazionale». Sulla stessa linea il presidente dell'Udc, Rocco Buttiglione: «Apprendo dalle agenzie della cena a Arcore, dedicata a discutere le modalità di una manifestazione contro la finanziaria, alla quale non siamo stati neppure invitati. È ovvio che in quella sede, dove non saremo presenti, non si potranno prendere decisioni che ci vincolino». I lunedì con la Lega non sono mai andati giù a An e Udc tant'è che prima della pausa estiva La Russa, indignato, aveva invocato un cambio di abitudini: «Sia chiaro che dopo le vacanze è inimmaginabile che si discuta di questi temi in assenza di An». E Berlsuconi lo aveva rassicurato: «Non c'è nessun problema, La Russa - assicurò sorridente - sarà senz'altro presente in futuro».

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