FORSE stimolato dal clima che si respira intorno Finanziaria, anche il ministro delle Comunicazioni Paolo ...

Sfogliando la contabilità di viale Mazzini (utile nel 2005 per 16,4 milioni) e guardando agli onerosi impegni che attendono il servizio pubblico, infatti, emerge una sola certezza: nel 2007 il canone di abbonamento alla Rai - fermo dal 2004 a 99,6 euro - aumenterà. E aumenterà almeno dell'inflazione degli ultimi due anni per un totale del 3,5 per cento. Per fortuna di Claudio Cappon, dunque, ciò che Maurizio Gasparri e Mario Landolfi hanno tolto in questi anni verrà presto restituito dal ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni. Il nuovo importo del canone dovrebbe passare da 99.6 ad almeno 103 euro. E dovrebbe comportare un aumento delle entrate della Rai per il 2007 (l'anno scorso sono state di un miliardo 435 milioni ) di circa 50 milioni di euro. Ma per risollevare davvero le sorti del budget del servizio pubblico (alle prese con un insperato pareggio) l'unica strada sembra essere quella di una riduzione drastica dell'evasione, magari con un intervento ad hoc già in Finanziaria. Costringere dunque oltre sei milioni di famiglie «abusive» (su un totale di 22.370.181 che possiedono una tv) a mettersi una mano sulla coscienza e l'altra nel portafoglio e smettere di evadere ogni anno 600 milioni. «Abusivi» ai quali si aggiungono anche 658mila «morosi»: famiglie che il canone avevano cominciato a pagarlo e poi improvvisamente hanno smesso. Ma come si combatte un abusivismo giunto nel 2005 al 27,43 per cento, rispetto a una media europea tra il tre e il cinque? L'idea che circola con insistenza in viale Mazzini - e che il cda ha già girato al Tesoro - è quella di far pagare il canone a tutti gli intestatari di un contatore dell'elettricità. Ma agli uffici competenti della Rai basterebbe per ora avere un pò di mano libera nell'accesso ad elenchi e archivi riservati ed inaccessibili per via della privacy. E magari consegnare un minimo di potere in più a quei pochi che hanno l'arduo compito di controllare.