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Il premier deve spiegare il «caso Rovati»

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Il presidente Telecom: «Nessuna irizzazione»

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Il presidente del Consiglio oggi verrà ascoltato alla Camera sulla vicenda. Il Professore dovrà spiegare una volta per tutte il suo ruolo nell'affaire. Se era, in sostanza, a conoscenza delle intenzioni dell'ex presidente Marco Tronchetti Provera di scorporare la rete fissa da Tim e del dossier sull'«irizzazione» del gruppo preparato dal suo ex consulente economico Angelo Rovati. Di certo, qualunque cosa dirà, le procure di Roma e Milano acquisiranno il verbale di seduta. Prodi dovrà soprattutto spiegare alla propria maggioranza perché un suo consulente aveva preparato un dossier su Telecom. Per qualche motivo il presidente del Consiglio si stava occupando della vicenda Telecom senza mettere al corrente di ciò i partiti dell'Unione. Ds e Margherita non hanno mai celato un certo disappunto. Per Prodi è giunto il momento del redde rationem con la propria maggioranza. La posizione del Professore, tuttavia, appare oggi meno critica di quanto non sembrasse nei giorni scorsi. Merito di Guido Rossi, ascoltato ieri davanti alla commissione Trasporti, Poste e Telecominicazioni e alla commissione Lavori Pubblici del Senato. A Palazzo Madama, il presidente del gruppo ha assicurato che Telecom Italia è un'azienda sana, pienamente in grado di sostenere il proprio debito. Se cessioni ci saranno, ha spiegato Rossi, queste verranno utilizzate solo per crescere e, in ogni caso, non si assisterà a una rinazionalizzazione delle telecomunicazioni. Il nodo è proprio qui. Perché il «dossier Rovati» ipotizzava l'ingresso della Cassa Depositi e Prestiti nel gruppo Telecom. Guido Rossi ha però escluso categoricamente tale necessità, difendendo sia lo stato di salute dei bilanci, sia l'operato di Tronchetti Provera, vittima di una «tempesta mediatica» che ne ha provocato le dimissioni. Rossi ha rivendicato in Senato «l'autonomia di gestione», diritto inalienabile delle imprese, ribadendo sostanzialmente quello che aveva già spiegato nei giorni scorsi alla Consob. Ossia: il percorso di scorporo della rete fissa procederà, ma in accordo con l'Autorità per le telecomunicazioni, che ha già provveduto a istituire una task force tecnica. Rossi ha glissato sulle questioni più calde che riguardano le presunte intercettazioni illegali su cui sta indagando la magistratura milanese. Il presidente Telecom si è preoccupato solo di fare il punto sulla situazione del gruppo. «Non vi è banca, italiana o estera, né analista finanziario, italiano o estero - ha spiegato - che abbia messo minimamente in dubbio la sostenibilità del debito di Telecom Italia». Lo stock di debito, secondo Rossi, calerà a circa 38 miliardi, contro i 41,3 del giugno scorso. «Se mai ci saranno cessioni di asset totali o parziali, che per il momento non sono ancora decise - ha aggiunto - esse saranno solo alla luce della necessità di reperire le risorse per perseguire gli obiettivi di viluppo delle nuove reti e della convergenza». A tal proposito, la convergenza fisso-mobile viene accantonata a vantaggio di quella di internet a banda larga e contenuti. Si profila la realizzazione di quella media company tanto voluta da Tronchetti Provera. Anche se, sottolinea Guido Rossi, non è detto che la vecchia strada verrà abbandonata del tutto. È possibile, infatti, che «quando le tecnologie di trasmissione mobile a larghissima banda saranno sufficientemente consolidate, la fusione dei contenuti ad elevata qualità e dei servizi innovativi potrà avvenire indifferentemente con apparati fissi e mobili». In ogni caso, per stare al passo con le nuove tencologie, Telecom avrà bisogno di liquidità. Risorse fresche che potranno essere reperite cendendo alcuni asset. Secondo Rossi, quindi, non c'è il rischio di alcuna nazionalizzazione del gruppo, neppure «larvata». Il riassetto Telecom andrà pertanto avanti di concerto con l'Autorità per le telecomunicazioni. La Cdl comunque annuncia battaglia. Elio Vito (capogruppo di FI), spalleggiato da La Russa (An), ha chiesto e ottenuto dal presidente dell'Aula Bertinotti la diretta tv (dalle ore

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