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Finanziaria, la destra scende in piazza

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E lo fa con un girotondo. È quanto è successo ieri, sotto il ministero dell'Economia dove, al grido di battaglia di «Coraggio coraggio Prodi è di passaggio», Alleanza Nazionale ha portato in piazza, per la prima volta dall'inizio della legislatura, gli elettori della Cdl. Nel mirino la Finanziaria, il decreto Bersani e, più in generale, le «catene fiscali» del governo Prodi. Schierati attorno al palazzo che ospita Tommaso Padoa Schioppa i vertici di An, ma non solo. Anche Forza Italia e Lega, infatti, sono scese in piazza contro «il grande fratello fiscale», il provvedimento del viceministro Vincenzo Visco che prevede - dal primo ottobre - il pagamento delle imposte per via telematica per tutti i contribuenti con partita Iva. Davanti al ministero di via XX Settembre c'erano una cinquantina di deputati capitanati da Ignazio La Russa, Maurizio Gasparri e Gianni Alemanno che hanno preso per mano cittadini e militanti e, al grido «Tutti a destra, oh oh, a sinistra no, no», hanno cominciato la protesta. Non sono mancati coretti da stadio sul genere di «Visco, Vattene», «Bersani, dimettiti». Molti i cartelli con su scritto «Sul fisco niente sconti» e «F4 on line, no grazie». All'ingresso del ministero i manifestani hanno messo una pila di computer con la spina staccata simbolo della protesta anti-tributi on line. «L'Ulivo è il Governo delle tasse - ha spiegato Maurizio Gasparri - siamo in piazza come vogliono i nostri elettori per accellerare la caduta di Prodi e contro la pervasività del grande fratello Fiscale, ma anche contro il decreto Bersani e la Finanziaria che colpisce i pensionati e le categorie deboli» «Denunciamo la latitanza di Padoa Schioppa e l'eccessivo slancio di Visco - ha aggiunto Alemanno mentre, megafono in mano, dava le istruzioni su come organizzare il girotondo - Circondiamo il ministero - per ricordare a Visco che gli italiani non sono soltanto un partita Iva. Il pagamento delle tasse per via telematica penalizzerà gli artigiani e le piccole imprese». Ignazio La Russa - creativo del «gruppo» (a lui si devono alcuni degli slogan del «girotondo di destra») - ha annunciato che «il gruppo di An costituirà una Consulta del lavoro autonomo che utilizzerà per prendere decisioni da qui alla fine della legislatura». «Contro tutta la politica fiscale del centrosinistra ci sarà un'attività parlamentare pressante - ha commentato - accanto alle proteste di piazza, che continueranno in tutta Italia». Assieme al gruppo di An (in strada in mezzo a circa duecento manifestanti anche la vicepresidente della Camera e leader di Azione Giovani Giorgia Meloni) gli ex sottosegretari di Forza Italia Aldo Brancher e Gianfranco Conte, il capogruppo del partito azzurro in commissione Finanze alla Camera, Gioacchino Alfano e i deputati del Carroccio, Alberto Filippi e Maurizio Fugatti. L'iniziativa è stata ovviamente attaccata dalla maggioranza. «Dopo il girotondo sono tutti giù per terra» ha commentato il sottosegretario al ministero dell'Economia e delle Finanze Paolo Cento dei Verdi., «Il girotondino di Alemanno e La Russa - ha aggiunto - si è rivelato un "flop" clamoroso, al quale hanno partecipato non più di duecento persone dimostrando così che, a destra, non sono capaci neanche di copiare le idee e i girotondi organizzati dalla sinistra». Ma il girotondo della Cdl non si è fermato a via XX Settembre. Alcuni deputati del Carroccio, infatti, sono entrati a Montecitorio con le magliette anti-Visco indossate durante la manifestazione(ovviamente seminascoste sotto la giacca d'ordinanza). «No al Grande Fratello fiscale», «No all'F24 on line» sono gli slogan che le t-shirt hanno portato in giro per il Transatlantico e il cortile interno della Camera. Però, niente manifestazioni plateali. «Era solo per non portarle in mano» ha spiegato un deputato del Carroccio.

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