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Sono sei i pdl sui diritti del malato terminale

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Non tutte e sei le proposte (due alla Camera e quattro al Senato), toccano direttamente il tema dell'eutanasia. Solo la Lega prevede, nel testo presentato al Senato, disposizioni sul divieto di eutanasia. Di fatto il provvedimento vieta qualsiasi forma di eutanasia (attiva e passiva) e cerca di specificare i fondamentali diritti dei pazienti nei confronti delle pratiche mediche che operano a cavallo tra vita e morte. Diversi deputati di Ulivo, Verdi, Idv, Comunisti italiani e Rosa nel Pugno (Zanotti, Bellillo, Buglio, D'Antona, Deiana, D'Elia, Grillini, Zanella) hanno sottoscritto una proposta di legge per depenalizzare l'eutanasia. Secondo il testo, può essere chiesta solo da una persona che si trovi in uno «stato di malattia terminale, patologico o accidentale, gravemente invalidante e irreversibile, causa di sofferenze fisiche o psichiche insopportabili e senza prospettive di miglioramento». Perché sia valida, la proposta deve essere fatta in «piena autonomia e libertà e in modo ponderato e reiterato». Il malato deve essere «pienamente capace di intendere e volere». La richiesta deve passare al vaglio di una commissione di tre medici. Con Gigi Malabarba al Senato e Graziella Mascia alla Camera, Rifondazione comunista propone una legge per l'interruzione volontaria della sopravvivenza. Il provvedimento stabilisce il diritto di ciascuno individuo di scegliere di interrompere la propria vita nel caso di malattie con prognosi infausta e in fase terminale, mediante un'apposita dichiarazione di volontà, revocabile in qualunque momento. Viene prevista una specifica ipotesi di non punibilità per i delitti di omicidio del consenziente e di aiuto al suicidio. Forza Italia, con il senatore Antonio Tomassini, propone che ognuno possa esprimersi sui trattamenti sanitari che subirà, sull'uso del proprio corpo, sulle modalità di sepoltura o anche nel caso in cui venisse a mancare la capacità di intendere e di volere. La pdl non affronta il nodo dell'eutanasia, ma quello dei trattamenti medici «terminali». È richiesto espressamente il consenso informato del paziente sottolineando che l'idratazione e l'alimentazione parentale non sono accanimento terapeutico. Paola Binetti ed Emanuela Baio Dossi, senatrici della Margherita, dicono un netto no all'eutanasia. Anche nella loro proposta si punta sulla dichiarazione anticipata di trattamento sanitario, sulla capacità decisionale del malato, sulla figura del curatore e del fiduciario e sul ruolo assegnato a un comitato etico che dovrà vagliare le diverse situazioni. E viene esclusa esplicitamente la possibilità di avvalersi dell'eutanasia.

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