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L'audizione

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Rossi da Cardia per spiegare il riassetto con tre società distinte

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Questo mentre a Piazza Affari Camfin e Pirelli, le società ai piani alti della catena di controllo di Telecom (-0,77% a 2,18), hanno registrato una vera e propria debacle, in un mercato preoccupato anche dalle possibili ripercussioni dello scandalo intercettazioni. Camfin ha perso il 5,46% a 1,42 euro, Pirelli il 4,01% a 0,66 euro con quasi il 5% del capitale passato di mano. Pirelli Real Estate, da parte sua, ha risentito delle ipotesi di stampa sul ruolo dell'amministratore delegato Carlo Puri Negri nell'opa su Unim e, in caduta libera, ha lasciato sul terreno il 7,11% a 45,32 euro prima che con una nota diffusa a Borsa chiusa il manager precisasse di non aver mai acquistato personalmente o indirettamente azioni Unim, nè di essere mai stato titolare di alcun conto della Banca del Gottardo. Nell'audizione davanti a Lamberto Cardia, ai commissari e ai responsabili degli uffici della Consob il neo presidente del gruppo di tlc Guido Rossi, accompagnato dal vicepresidente esecutivo Carlo Buora, dall'amministratore delegato Riccardo Ruggiero e dal responsabile dell'ufficio legale Francesco Chiappetta, ha «assicurato l'impegno a fornire la più ampia informazione», alla Commissione e al mercato, su «ogni sviluppo rilevante del processo di riorganizzazione». Al centro dell'incontro il riassetto del gruppo e i motivi che hanno portato al progetto di creare tre società distinte, la rete fissa, la telefonia mobile e la media company, legato all'attuale contesto competitivo e all'evoluzione degli scenari tecnologici». Confermato inoltre che allo stato non è prevista la vendita asset, che la riorganizzazione sarà verificata con l'Authority per le tlc. Ribadita infine la sostenibilità dell'indebitamento del gruppo.

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