«È vero, c'è un clima da "aridatece er puzzone"»
Aveva ragione lei. Alessandra Ghisleri, paleontologa, direttrice di Euromedia Research è la «donna dei sondaggi» di Silvio Berlusconi. Così, quando domenica, da Napoli, il Cavaliere ha parlato di dati che darebbero la Cdl in vantaggio di sei punti sull'Unione, tutti hanno pensato a lei. Alessandra Ghisleri non conferma nè nega. Non parla di numeri, ma ammette che, le prime rilevazioni di settembre, «segnalano un trend». Gli elettori dell'Unione hanno perso fiducia nel governo? «Non parlerei tanto di una perdita di fiducia. Le elezioni di aprile ci hanno consegnato un Paese spaccato in due. Normalmente, quando c'è una nuova elezione, si genera una nuova fiducia. Il fenomeno per cui tutti salgono sul carro del vincitore». Invece? «Attualmente, il nuovo governo, ha fatto delle cose che non vanno nella direzione di quanto annunciato in campagna elettorale». Ad esempio? «Prima del voto di aprile l'Unione diceva che tutta andava male, che non c'era la ripresa, che vivevamo in un regime di stampa e le famiglie non arrivavano alla fine del mese. Poi sono stati eletti e...» E... «E improvvisamente tutte queste cose sono venute meno. Forse che improvvisamente gli italiani hanno cominciato ad arrivare alla fine del mese? Il problema è che oggi nessuno, al governo, parla più ai cittadini». Di cosa parlano? «Parlano di potere, di posti da assegnare, tutte problematiche che non interessano la vita quotidiana delle persone. Ma le paure e i bisogni dei cittadini non sono cambiati rispetto a cinque mesi fa». Qual è il risultato di questa «cattiva comunicazione»? «Il risultato è un progressivo disinteresse. Un allontamento dalla politica portata avanti in questo momento dal governo Prodi». Per usare le parole di Berlusconi, c'è un'atmosfera da «aridatece er puzzone»? «In un certo senso sì. Anche se è un problema di percezione. Oggi i cittadini percepiscono un governo che va contro i loro interessi. Le faccio un esempio». Prego. «Gli italiani oggi si chiedono come mai il governo aiuta i grandi produttori e non pensa ai piccoli imprenditori che sono la base del nostro sistema produttivo. Si domandano, ad esempio, che senso ha una spedizione in Cina senza i piccoli e medi imprenditori del tessile, senza "artigiani". Ma anche sulla Finanziaria non va meglio». In che senso? «Il cittadino desidera una sola cosa: mantenere il benessere raggiunto per poterne poi sviluppare di più. Invece adesso ha paura. Ha paura che tutto si blocchi. E ha paura che il governo tassi oltremodo i beni primari come la casa». Cosa può fare il governo per uscire dall'angolo in cui si è infilato? «Deve mettere in campo una politica diversa che faccia risalire l'interesse degli italiani. Deve parlare loro. In queste settimane qualcuno ci sta provando, ma è ancora troppo poco». Quali sono, secondo lei, i temi centrali che devono essere toccati? «La sicurezza, l'immigrazione, la scuola, tutti quei temi che toccano la nostra vita quotidiana. Certo, se poi, in un Paese a grande maggioranza cattolica ci si lascia sfuggire battute come quella sulla sicurezza del Papa». Insomma, possiamo dire che i moderati sono delusi da questo governo? «C'è una parte moderata che è delusa, ma la gran parte è disinteressata, si astiene. È con il fiato sospeso, in attesa». Come evolverà questo scenario? «Tutto è ovviamente in divenire. Ma credo che la grande prova per il governo sarà la Finanziaria. Sarà una grande prova sociale».