di FABRIZIO DELL'OREFICE «COME può l'opposizione di centrodestra monetizzare la crisi della sinistra ...

E che cos'è il Quaderno? È un foglio di Forza Italia a uso interno che ricevono solo i massimi vertici del partito e detta la linea politica da seguire. Per capirne l'importanza basta sapere dove viene redatto: Palazzo Grazioli, residenza romana di Berlusconi. Insomma, è una nota interna che rispecchia gli umori del Cavaliere e spiega la strategia da seguire. Nell'ultimo numero del Quaderno si delinea la totale retromarcia sulla tattica della spallata a Prodi. Anzi, si suggerisce di moderare i toni sul Professore, di lasciare che ad attaccarlo siano gli alleati (così che per Casini sarà più difficile giustificare un eventuale passaggio a sinistra) e attendere che siano D'Alema, Fassino e Rutelli ad affossare il Prof. E la strategia è chiara sin dall'introduzione: «Premesso che solo la maggioranza ha il potere di auto-dissolversi e finché si astiene resta al governo, l'opposizione di centrodestra può solo mettere in evidenza le contraddizioni della sinistra, i suoi giochi interni di potere, la sua irresistibile vocazione a mescolare affari e politica, la sua incapacità di esprimere una linea coerente di politica economica tanto che le autorità internazionali manifestano seri dubbi che il governo Prodi possa fare le riforme strutturali indispensabili», si legge nel Quaderno. Che aggiunge: «Le difficoltà della sinistra hanno l'effetto di compattare il centrodestra, al di là della volontà di alcuni suoi protagonisti». Si fa notare che per esempio «Casini sulla questione Telecom è stato molto duro». Questo il quadro. E ora? Che fare? «La questione è: conviene a Forza Italia guidare l'assalto al centrosinistra e al governo Prodi (che non sono la stessa cosa)?». Conviene insomma la spallata? «Senza dubbio - si risponde nella nota di Palazzo Grazioli - Forza Italia non può restare alla finestra, ma forse sono sufficienti interventi limitati a poche ma efficace battute demolitrici dell'immagine di Prodi e della sinistra, senza rischiare un affondo che potrebbe non riuscire, cioè la pura e semplice caduta del governo sostituito da un altro più solido che tenga la Casa delle Libertà fuori gioco». Si suggerisce: Berlusconi starà fuori dalla mischia, gli attacchi, gli affondi quotidiani - insomma la fatica di tutti i giorni - meglio invece lasciarli a Fini e Casini. «Il lavoro grosso - si legge nel foglio berlusconiano -, l'attacco "con la fanteria", può essere lasciato agli altri leader, che saranno costretti a gareggiare nella virulenza degli attacchi alla sinistra e a Prodi, riducendo sempre più la possibilità di giustificare poi dei passaggi di campo». «In questa fase - sottolinea ancora il Quaderno di Palazzo Grazioli - alla Cdl potrebbe convenire di più mantenere le carte coperte, far crescere negli alleati e nell'opinione pubblica il desiderio del suo ritorno al potere, altrimenti la sua voce sarebbe una tra le tante che in questo momento si levano contro Prodi e, soprattutto, darebbe alla sinistra l'opportunità di attaccarlo come bramoso di rivincita e di tornare al più presto al potere». La linea in pratica è: attendere sulla riva del fiume che passi il cadavere. Politico, s'intende. Perché «l'obiettivo attuale del centrodestra deve essere quello di dimostrare ai cittadini la radiografia, la tac del modo di governare della sinistra. Questo è infatti il modo di sgretolare alla base il consenso del centrosinistra, per implosione». Più avanti, in un successivo paragrafo, si evidenzia come «il suo governo non ne ha azzeccata una». E si ricorda che «a Prodi sono saltati i nervi, ma anche la compagine governativa che gli sta attorno non gode buona salute». Parte l'elenco: «Di Pietro contro Mastella, Bianchi contro Di Pietro, l'arroganza della Turco, la falsa ironia di D'Alema, il nulla di Rutelli, il vampirismo di Visco, l'inesistenza di Padoa Schioppa, il finto militarismo di Parisi...». Di fronte a tutto ciò «gli italiani se ne sono accorti, ecco!», scrivono i writers berlusconiani. A riprova si nota che «circolano sondaggi che fotografano un'Italia