D'Antoni: «Nessun patto con l'opposizione»
Per il viceministro dell'Economia un accordo con la Cdl sulla manovra, è «impraticabile»
Ovvero sarà possibile creare un patto sulla manovra economica per rendere più agevole il percorso in Parlamento. Ne è convinto il viceministro all'Economia Sergio D'Antoni che auspica invece un patto con le parti sociali, sindacati e Confindustria. È proprio impraticabile un accordo con l'opposizione almeno su alcune tematiche cardine della manovra come le pensioni e il fisco? Eppure prima dell'estate c'era chi nella maggioranza tendeva la mano alla Cdl auspicando un patto. «Mi pare difficile realizzare una larga intesa sulla Finanziaria, non ci sono le condizioni. Piuttosto sono convinto che bisogna fare un accordo con le parti sociali e la Confindustria». Mi sembra che stando ad alcune dichiarazioni, il clima con le parti sociali sia buono, o no? «Non vorrei espormi perchè non ci sono ancora i termini di un accordo di concertazione. Diciamo che ci sono delle disponibilità». Questo vale anche nel rapporto con la Confindustria? «L'accordo deve avere la caratteristica forte della concertazione e deve riguardare tutte le parti datoriali». Con la Casa delle Libertà vi preparate quindi a uno scontro duro in Parlamento? «Spero di no. Mi auguro che ci sia una giusta dialettica costruttiva come è giusto che ci sia tra maggioranza e opposizione. Obiettivamente sulle questioni che riguardano le scelte di politica economica è difficile arrivare a un accordo cn l'opposizione. Considero un buon risultato ottenere rapporto dialettico costruttivo. L'intesa raggiunta subito sulle intercettazioni lascia ben sperare che il clima sulla manovra non degeneri. Ma di qui a dire che si possa arrivare a un accordo ce ne corre». Non temete ricatti in Senato, dove la distanza con la Cdl è risicatissima, da parte di Rifondazione e dei Comunisti? «Tutti nella coalizione sono stati investiti della responsabilità delle loro scelte. Tutti sanno che la Finanziaria è un passagggio delicato della politica di governo. Il Documento di Programmazione Economica è stato sottoscritto da tutti i partiti della maggioranza e ci si aspettano comportamenti coerenti con la Finanziaria che del Dpef è la traduzione materiale. Quanto alla situazione in Senato è nota a tutti ma va tenuto conto che la manovra economica conterrà importanti misure che riguardano il Mezzogiorno che difficilmente l'opposizione dovrebbe ostacolare se ha a cuore il futuro del Sud». Le risultato emigrazioni di parlamentari dalla maggioranza alla Cdl? «Non mi risultano passaggi di schieramenti e non vedo perchè dovrebbe esserci la tentazione da parte di deputati e senatori della maggioranza di saltare nel carro di chi ha perso le elezioni». Quali sono i temi ancora aperti sulla previdenza? «Questo è uno dei punti su cui il confronto è in corso e quindi è difficile dare elementi di precisione». L.D.P.