La Cdl fa muro e sottolinea le altre priorità del Paese
«Con tutto il rispetto il Capo dello Stato non dovrebbe lanciare messaggi e aprire dibattiti che spaccano il Paese e sono estranei alla nostra cultura - dichiara Gianni Alemanno (An) - L'eutanasia è respinta dal centrodestra e non fa parte neppure del programma del centrosinistra, perché prima ancora di essere condannata dalla dottrina cristiana, è estranea alla nostra cultura nazionale. Proporre oggi un dibattito sull'eutanasia significa far accapigliare gli intellettuali sui giornali, ma soprattutto offende la stragrande maggioranza dei cittadini italiani. Il valore della vita è uno dei valori fondamentali della nostra comunità nazionale e non dovrebbe essere proprio il Capo dello Stato a metterlo in discussione». Secondo l'ex presidente del Senato, Marcello Pera, le priorità del nostro Paese sono ben altre. E tiene a sottolineare la sua contrarietà all'eutanasia anche Roberto Calderoli, coordinatore della segreteria della Lega Nord. «Ben venga il responsabile chiarimento a cui ci invita il Capo dello Stato - ha detto Calderoli - purché si parta dall'affermazione della certezza della dignità della vita che ha come naturale conseguenza il rispetto della vita stessa, della sua origine fino al suo termine naturale». «L'eutanasia - sottolinea ancora Calderoli - non è e non potrà mai essere un diritto civile, in quanto il privare un essere umano della propria vita è sempre una forma di violenza. È evidente che ogni forma di accanimento terapeutico mortifica la dignità della vita, ma è altrettanto vero che a nessuno può essere consentito di dare la morte, per cui è necessario ribaltare la questione: come assicurare sempre la dignità della vita, in particolare nelle sue fasi terminali? Se è per garantire questa dignità apriamo pure il confronto nelle sedi idonee, ma sapendo che il rispetto della vita, dal suo inizio al suo termine naturale, è un principio non negoziabile». Più netta la condanna che arriva da parte di Forza Italia e, in particolare, dall'on. Maurizio Lupi. «Non possiamo che esprimere un no netto e deciso all'eutanasia - afferma Lupi - La legge non può arrogarsi il diritto di decidere della vita o della morte. L'invito del presidente della Repubblica non può essere accolto se ci si dimentica del valore che è in gioco: l'intangibilità della vita umana infatti è un mistero al quale anche la politica deve guardare con rispetto e sottostare».