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L'Ulivo si spacca: «Discutiamone in Aula»

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Boselli (Rnp): «Sono favorevole. È nel programma di governo». La Margherita: «No, non c'è nel piano»

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L'Ulivo è d'accordo con il presidente della Repubblica, Napolitano, sulla necessità di aprire sul tema un confronto serrato. Per il ministro delle Telecomunicazioni, Paolo Gentiloni, l'invito al dibattito del Capo dello Stato «è molto importante. Mi auguro - ha detto - che il Parlamento arrivi a trovare una soluzione legislativa, salvaguardando la vita umana ma tutelandola anche dalla sofferenza estrema». Ha elogiato l'iniziativa del presidente Napolitano il ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, osservando che «la politica dovrebbe riconoscere il proprio limite». Favorevoli al dibattito in Parlamento anche il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, il segretario del Prc Franco Giordano e il capogruppo dei Verdi alla Camera, Angelo Bonelli. Hanno accolto con favore il dibattito anche il sottosegretario alla Giustizia, Luigi Manconi (Ds), e il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio. «Credo si debba essere grati al Presidente Napolitano che ha riproposto la discussione e il confronto su questo tema - dice il ministro Ferrero del Prc - Si tratta infatti di un argomento di cui si discute già molto nella nostra società e che torna a proporsi all'attenzione generale come conseguenza delle possibilità di allungamento della vita delle persone che sono offerte dalla tecnologia che ha modificato il quadro in cui si svolgeva il ciclo dell'esistenza. In questo contesto, caratterizzato dalla possibilità di un allungamento della vita biologica anche se spogliata, e in assenza, di ogni relazione, credo che questo dibattito abbia un senso. E personalmente sono favorevole all'eutanasia». Sulla stessa linea d'onda Franco Giordano, segretario di Rifondazione comunista. «Condivido molto quello che ha detto Giorgio Napolitano. Ora bisogna prospettare una discussione vera in Parlamento, non spetta a lui dare giudizi di merito ma condivido ogni sua parola. Non possiamo aggirare il tema perché anche in questo caso vale il detto che quando una norma è contraria alla dimensione della realtà e in contrasto con le relazioni umane è destinata a essere trasgredita, per evitare ciò dobbiamo affrontare a occhi aperti il tema, guardarlo e non rimuoverlo». Più defilata la posizione del vicepremier, Francesco Rutelli che ha precisato: «Non stiamo parlando di eutanasia. All'eutanasia siamo contrari ed è contrario il centrosinistra. Noi stiamo parlando delle cosiddette dichiarazioni anticipate sull'ultimo tratto della vita, delle modalità attraverso le quali si possa decidere, come già oggi si decide quando parliamo di persone che hanno delle malattie gravissime». Si sbilancia maggiormente Enrico Boselli, segretario dello Sdi e membro della segreteria della Rosa nel Pugno. «Sì all'eutanasia, si cominci con il testamento biologico - dice Boselli - L'eutanasia è un tema che scuote fortemente le coscienze. Per affrontarlo bisogna partire dalla constatazione che vi sono diverse concezioni morali e che nessuna può essere imposta a tutti. Il presidente della Repubblica ha dimostrato di avere una grande sensibilità, restando strettamente nell'ambito dei suoi compiti istituzionali, nel sottolineare per tutte le coscienze la drammaticità del caso Welby. Io sono favorevole all'eutanasia. Condivido l'impostazione che ha dato a questo grave problema il prof. Veronesi. Il consenso informato potrebbe essere vissuto come un passo verso l'eutanasia. Di fronte a tante resistenze che dovranno essere superate, si potrebbe arrivare rapidamente all'approvazione di una legge per l'introduzione del testamento biologico che del resto fa parte del programma dell'Unione».

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