di GIANNI DI CAPUA COMINCIANO a spuntare i nomi dei primi politici nell'inchiesta sulle intercettazioni ...
Quest'ultimo, prima di essere arrestato mercoledì assieme a Tavaroli, aveva fatto tre interrogatori (il 30 marzo, il 20 aprile e il 4 maggio). Ed è proprio dai verbali di quegli interrogatori, finora segretati, che emergono nomi ed elementi nuovi su quella che è stata definita dai magistrati milanesi la più «potente centrale criminale di spionaggio privata» mai scoperta in Italia. E, mentre Il Giornale ieri ha pubblicato i nomi di 464 italiani «normali»spiati illegalmente, tra le «vittime vip» di Tavaroli & C. sono spuntati l'attuale segretario dell'Udc Lorenzo Cesa e l'ex sottosegretario alle Riforme Istituzionali, l'azzurro Aldo Brancher. Il «dossier Cesa» si apre nel 2002. Tavaroli avrebbe chiesto a Cipriani di sapere tutto quello che poteva su una «personalità politico di spicco prossima a diventare segretario di partito» (carica che Cesa ricopre dal 2005 ndr). Diversa, invece, la richiesta relativa al sottosegretario. Brancher è a tutti gli effetti il «leghista di Forza Italia», l'uomo che Berlusconi utilizza come collegamento tra il proprio partito e la Lega. Il suo nome era spuntato anche nelle inchieste relative alla scalata di Antonveneta da parte della Popolare di Lodi. In questo caso si tratta di un'informativa globale che Tavaroli richiede e che investe soprattutto il profilo economico (nel dossier ci sarebbero infatti numerosi accertamenti bancari). Per il momento Brancher non ha commentato la vicenda mentre Cesa si è detto «indignato» per una «cosa gravissima da paese incivile». Per questo il segretario dell'Udc ha comunicato di aver «chiesto un incontro urgente al Presidente della Camera, Fausto Bertinotti». «È necessario - ha aggiunto - che governo e Parlamento s'impegnino per ripristinare la legalità nel nostro paese». Ma dagli interrogatori di Cipriani spuntano anche i nomi di altri manager. A quelli di Carlo De Benedetti, Gilberto e Luciano Benetton, Cesare Geronzi, Diego Della Valle e Emilio Gnutti emersi nei giorni scorsi, si sono aggiunti ieri quelli di Gianpiero Fiorani, Antonio D'Amato e Pierluigi Toti. L'ex patron della Popolare di Lodi, a quanto si apprende, è stato intercettato molto prima della scalata ad Antonveneta. L'informativa redatta da Cipriani, su richiesta di Tavaroli, riguarda infatti le operazioni che interessavano il gruppo Telecom e che Fiorani avrebbe condotto insieme a Gnutti. «Indagini a tutto campo», invece, quelle condotte sul conto dell'imprenditore napoletano e svolte quando D'Amato era presidente di Confindustria. Mentre il costruttore romano Pierluigi Toti, oggi anche azionista di Rcs, sarebbe stato «controllato» come consigliere di Banca di Roma/Capitalia. Spunta infine un capitolo che, riguarda, incidentalmente, anche l'ex premier Silvio Berlusconi. Dagli interrogatori di Cipriani, infatti, emergerebbe che per un certo periodo, gli 007 avrebbero effettuato degli accertamenti sotto la casa della figlia del Cavaliere Marina Berlusconi. E la mappa di coloro che sono finiti nella reta tesa da Tavaroli e Cipriani, continua ad allargarsi.