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Totonomine Rai

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Si tratta di Antonio Caprarica - corrispondente del Tg1 prima da Londra e poi da Parigi - e di Mario Sconcerti, ex direttore del Corriere dello Sport-Stadio e attuale opinionista di Sky ed editorialista del Corriere della Sera. Le nomine del Gr e di Raisport fanno parte del pacchetto che dovrebbe essere ratificato nel cda dell'11 ottobre e non del 4 come si pensava fino a qualche giorno fa. In quella data all'ordine del giorno dovrebbero esserci solo l'esame dei conti e non la resa dei conti prevista per la settimana successiva. Intanto continua il tiro al bersaglio nei confronti di Fabrizio Maffei, il direttore che ancora per poche ore siede sulla poltrona di Raisport. È sotto attacco da più parti: Usigrai, Giulietti, Curzi, Varriale, Beha. Questi ultimi due l'altra sera li abbiamo visti ospiti di Primo Piano al Tg3, un'apparizione che pare abbia creato non pochi malumori all'interno di Raisport, una redazione che - tanto per smentire quanto si va dicendo da giorni - non ha mai sfiduciato il direttore Maffei, ormai condannato al patibolo seppure il posto di Raisport debba rimanere al centrodestra. Mimun sembra intenzionato a rifiutarlo, semmai potrebbe fare uno sforzo per le Tribune e servizi parlamentari Tsp. Gli unici interni che possono farcela sono Marco Franzelli, ben visto da Montezemolo e Confindustria, ed Eugenio De Paoli. Per la direzione di RaiNews 24 oltre a Badaloni è in corsa Ferragni, attuale vicedirettore del Tg1, area Margherita. Sempre l'11 ottobre si dovrebbe provvedere alle nomine di Televideo, RaiInternational (Meocci?), RaiCorporation (Magliaro?) e la Sipra (Paglia?). Tutta da leggere la polemica a distanza tra Mimun e Badaloni. L'ex governatore del Lazio ha aperto le ostilità dichiarando di essere un epurato del Tg1 di Mimun: «Mi ha allontanato durante il semestre europeo della presidenza italiana. Non mi riteneva politicamente attendibile». Il direttore del Tg1 che lunedì lascerà il posto a Riotta ha così risposto: «Badaloni dopo aver perso le elezioni torna in Rai. Per "punizione" viene nominato corrispondente da Parigi, poi ancora "punito" con la guida dell'ufficio Rai di Bruxelles e capo dell'ufficio di Berlino. Poi chiede di tornare al Tg1 e io acconsento. Chiede di diventare vicedirettore e non acconsento. Chissà che con la favola dell'epurato non conquisti una direzione».

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