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Questa la decisione assunta dalla categoria della Cgil che associa i lavoratori delle telecomunicazioni in relazione alla vicenda Telecom. «L'esito delle indagini dei magistrati di Milano, a proposito delle intercettazioni Telecom, che si sono concluse con 21 arresti, vede emergere con chiarezza come Telecom fosse infeudata da apparati legali e illegali, al servizio di potentati economici e forse istituzionali di svariata natura, con un giro vorticoso di milioni di euro difficilmente riferibili a prestazioni lavorative delle società coinvolte», afferma una nota della Segreteria della Slc. «Attraverso Telecom — spiega il segretario generale, Emilio Miceli — si intercettavano personalità e, come riferiscono i magistrati, anche lavoratori. Era in campo un nucleo affaristico-criminale che ha reso Telecom un'azienda a rischio per la sicurezza del paese e per le libertà dei cittadini».

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