L'opposizione

Silvio Berlusconi lo sa e veste i panni del cinese che pazientemente aspetta sulla sponda del fiume in attesa che passi il cadavere del nemico. Il leader della Cdl è convinto infatti che, se il governo dovesse cadere, non succederà per merito dell'opposizione, che deve comunque essere «severa», ma semmai per una «implosione» della maggioranza. La strategia attendista del Cavaliere sembra confermata anche dalle sue giornate romane. Alle quattro del pomeriggio, esce dalla residenza-ufficio di palazzo Grazioli per una lunga passeggiata per i negozi del centro. Fra un antiquario e l'altro, il leader di Forza Italia si ferma a parlare con alcuni giornalisti. Appare disteso e riposato. La mise è decisamente informale: pantaloni della tuta, scarpe da ginnastica, maglietta sportiva e immancabile maglione azzurro sulle spalle. Scherza con i giornalisti, fa battute con i turisti che gli chiedono una foto («sono 35 euro», dice ridendo prima di mettersi in posa), racconta barzellette. L'impressione è che non abbia nessuna voglia di parlare di politica. Non commenta la decisione di Prodi di riferire sia alla Camera che al Senato sulla vicenda Telecom («chiedete a lui»), nè le indiscrezioni sulla durata dell'esecutivo («chiedete a loro»). Ma poi, si lascia andare ad una considerazione che la dice lunga sulla sua strategia: «Noi faremo un'opposizione severa in Parlamento, ma non è per questo che potrà cadere il governo che, eventualmente, se dovesse cadere sarà per implosione interna alla maggioranza». Per il presidente di Forza Italia, infatti, «i partiti di centro dell'Unione sono obbligati ad accettare le posizioni della sinistra estrema». Una situazione, aggiunge, «che avevo previsto in campagna elettorale e che puntualmente si sta verificando». Insomma, massima cautela, proprio perchè - come spiega lui stesso - «stanno facendo tutto loro». Lui non lo dice, ma è chiaro che non vuole aggiungere altro per non dare vantaggi al centrosinistra. «Vuole restare defilato, perchè qualsiasi cosa dica rischia di compattare la maggioranza», spiega un parlamentare che lo conosce bene. Per il momento, quindi, Berlusconi si gode questo «clima decisamente cambiato» che gli trasmette la gente: «C'è una generale preoccupazione per quello che ha fatto questo governo e che ha annunciato di voler fare». Sensazioni che il Cavaliere traduce subito in numeri: il centrodestra, dicono i suoi sondaggi, è 5,7 punti sopra il centrosinistra, mentre Fi è addirittura al 28,1% dei consensi. Non lo preoccupano neanche le dichiarazioni di alcuni suoi alleati: «Abbiamo sempre avuto momenti di dialettica interna, ma con la Lega non c'è nessuna turbolenza e per quanto riguarda gli altri ciò che ci unisce è talmente chiaro, forte e profondo che supereremo qualunque momento dialettico».