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IL blitz antintercettazioni, riapre nelle maggiori Procure la questione legata alle consulenze in campo ...

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Le società che nel nostro paese operano in questo settore a stretto contatto con i magistrati sono una decina e si dividono una torta, che - seppure il decreto Bersani l'abbia sforbiciata - è di un centinaio di milioni di euro all'anno. Sono diventate indispensabili soprattutto a Milano e a Palermo, da quando i piemme di quelle procure hanno iniziato a chiedere di svolgere migliaia di intercettazioni telefoniche. La polizia giudiziaria, infatti, è stata presa di contropiede non avendo né i fondi né gli uomini necessari per tenere sotto controllo migliaia di telefoni, di ricostruire le tracce lasciate dai cellulari negli spostamenti dei loro proprietari e di fare analisi incrociate telefoniche. La richiesta di tecnologia è stata tale dai primi degli anni '90 che una decina di società si sono offerte di sostituire di fatto la polizia giudiziaria, ottenendo la possibilità e l'autorizzazione di aver accesso alle banche dati più sensibili, a quelle delle società telefoniche e, soprattutto, ai terminali del ministero dell'Interno.

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