Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Da New York il Professore

Esplora:
default_image

attacca l'ex presidente di Telecom

  • a
  • a
  • a

O, più probabilmente, sa che tra le due Aule quella di Montecitorio è più «sicura» per la maggioranza e accetterebbe senza creare problemi le sue spiegazioni sul caso Telecom. Da New York, comunque, il premier ha fatto sapere che oggi non sarà presente al dibattito a Palazzo Madama. «Il presidente del Consiglio non va a due rami del Parlamento. La Camera - ha spiegato parlando in terza persona dalla Grande Mela - mi ha chiesto di andare il 28, è stato stabilito il 28, e vado il 28. Domani andrà il governo, un rappresentante del governo», ha aggiunto. Romano Prodi si è difeso sostenendo che non ha fatto errori e puntando l'indice contro l'ex presidente dell'azienda telefonica Marco Tronchetti Provera, che avrebbe «problemi di comportamento». Nessuna autocritica, dunque. Ma molte accuse. Un atteggiamento che il presidente del Consiglio manterrà, quasi certamente, anche in occasione della sua audizione alla Camera dei deputati. «Tutti i chiarimenti possibili già sono stati dati», ha detto ancora il Professore. E a chi gli chiedeva se si aspettasse ora «un processo» sulla vicenda e in particolare sulle dimissioni del suo consigliere economico Angelo Rovati, ha replicato: «Il Paese non ha bisogno di queste cose, di giocare sull'invenzione. Non ho assolutamente commesso alcun errore» nella vicenda Telecom - ha proseguito il capo dell'esecutivo - ribadendo che il dirigente della Telecom gli aveva chiesto un colloquio ma che non gli aveva detto quanto stava per succedere: «Quando si parla al presidente del Consiglio - ha sottolineato - si deve dire la verità». Che Tronchetti gli abbia detto quello che stava accandendo in Telecom, «è una cosa completamente, completamente, completamente non vera. Tronchetti - ha spiegato il premier - mi chiese un appuntamento e mi disse delle cose assolutamente differenti rispetto a quelle che poi furono comunicate. Non ne sapevo nulla». Insomma, Tronchetti Provera non avrebbe fatto parola della sua decisione di scorporare il mobile dal fisso: «Non mi ha detto una parola - ha spiegato Prodi- e gli ho risposto che ero sorpreso ed irritato. Se chiedete un incontro con il premier... non potete non dirgli niente. (Tronchetti) ha seri problemi di comportamento: ecco quanto è successo... non ci sono state interferenze da parte del governo. Tronchetti - ha aggiunto - ha lasciato credere che il governo sapeva (tutto dell'operazione, ndr) solo perchè c'è stato quell'incontro. L'impressione è che Tronchetti abbia usato il governo. Ha lasciato credere che il governo sapesse solo perchè c'è stato questo incontro. Ma non ha detto nulla di Tim», ha ribadito nel corso di un incontro a porte chiuse al Council of Foreign relation, secondo quanto ha riferito uno dei partecipanti all'incontro stesso. Prodi, infine, ha respinto l'idea che il mercato italiano sia chiuso, citando i casi delle acquisizioni bancarie fatte da Bnp Paribas su Bnl e da Abn Amro su Banca Antonveneta. Ha inoltre confermato che non è sua intenzione, né esistono gli strumenti giuridici, opporsi ad una eventuale vendita della rete mobile di Telecom ad un gruppo straniero, «anche se la cosa potrebbe non farmi piacere». Il presidente ha ricordato che l'Italia è uno dei paesi economicamente più aperti, ma «mi piacerebbe che il paese non fosse soltanto l'oggetto» di vendite a gruppi esteri, ma diventasse anche «il soggetto» di acquisizioni di questo tipo.

Dai blog