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Il presidente dell'Udc Buttiglione

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L'opera è già avviata, i contratti sono già stati fatti, il governo non può tirarsene fuori senza pagare pesanti penali: non farla adesso costa quasi quanto farla». Lo afferma il presidente dell'Udc Rocco Buttiglione. Ricordando che l'opera fa parte di un articolato disegno infrastrutturale europeo, il «Ten» (Trans-European Networks), e «si colloca in un asse che va da Palermo e Catania fino ad Amburgo ed è condizione fondamentale sia per la infrastrutturazione dell'Unione Europea come tale che per lo sviluppo del Mezzogiorno d'Italia, ma anche per poter svolgere una proiezione verso i paesi dell'altra sponda del Mediterraneo, realizzando un progetto di sviluppo e di pace di cui mai come in questo momento si sentiva il bisogno, ha rilevato che è irresponsabile da parte del governo tirarsi indietro rispetto a questo obiettivo». «Stupisce - ha aggiunto - la differenza di comportamenti del governo tra il caso della ferrovia Lione-Torino, dove davanti alla protesta della popolazione di una valle relativamente piccola delle Alpi i lavori si sono fermati rimettendosi alle valutazioni delle popolazioni locali, e il caso del Ponte sullo Stretto, dove si procede senza tenere in nessun conto la mobilitazione di tutta l'isola. Facciamo un referendum, come chiede Cuffaro, e vediamo cosa vuole la popolazione della Sicilia».

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