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Il Cnr fa gola all'Unione, pronto il ribaltone

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L'Unione si prepara ad un nuovo blitz e stavolta a fare gola è il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) dove sulla poltrona di presidente siede dal luglio del 2004 Fabio Pistella. Un cambio al vertice che sarebbe possibile grazie alla «promozione-rimozione» dello stesso Pistella come membro dell'Autorità per l'Energia, che è incompatibile con la carica di presidente del Cnr. Un piano studiato da tempo, prima della pausa estiva, quando il 29 luglio scorso in una riunione del consiglio dei ministri su proposta del ministro Bersani venne designato Pistella per il nuovo ruolo. E lo showdown è atteso per oggi quando la Commissione Cultura del Senato dovrà pronunciarsi sulla designazione. Tutto fatto, quindi? Non proprio. A mettere i bastoni tra le ruote potrebbe essere l'opposizione dato che le designazioni governative devono essere approvate dalle Commissioni Cultura del Senato e della Camera con maggioranza qualificata. Un vero problema per il centrosinistra che al Senato può disporre al massimo di 16 voti su 26, mentre alla Camera di 26 su 46. Numeri che quindi parlano di un'Unione in grande difficoltà, a patto però di trovare un accordo con l'opposizione. E proprio qui sta il nodo perché il ministro della Cultura, Fabio Mussi, a cui spetta il compito di sbrogliare questa matassa e di nominare il nuovo presidente del Cnr, da diverse settimane sta sondando il terreno per un possibile accordo con la CdL. L'idea che bolle in pentola è quella di uno scambio alla pari: Pistella andrebbe all'autorità mentre alla presidenza sarebbe nominato un personaggio bipartisan capace di rappresentare anche le esigenze della CdL. In realtà un accordo difficile a farsi, soprattutto perché da centrodestra si guarda con sospetto a qualsiasi ipotesi di intesa, anche perché i due passaggi, Pistella all'Autorità e la nomina del futuro presidente del Cnr non sono contestuali e subordinati. E la CdL teme che alla fine Mussi possa non mantenere i patti. Inoltre al centrodestra non è piaciuto il sistema di designazione, considerato troppo clandestino ed in un momento in cui l'attenzione di gran parte dei media, e non solo, era rivolta ai tragici eventi del Medio Oriente. Quasi a nascondere le proprie decisioni. Ma negli ambienti della CdL nelle ultime ore si sta materializzando un altro timore: quello di trovarsi spiazzati con un presidente del Cnr targato centrosinistra ed un commissario dell'Autorità, appunto Pistella, svincolato dal centrodestra, anche perché quando entrò nel Cnr lo fece in quota Margherita. In poche parole nessuna garanzia per il centrodestra. Così al momento le probabilità di un accordo sono davvero ridotte al lumicino. Ma dal centrosinistra si avanzano alcune ipotesi per uscire dall'impasse. Una su tutte quella del commissariamento, che proprio nella sinistra dello schieramento «unionista» è sostenuto con particolare enfasi. Non una novità visto che proprio la Moratti nel 2003 provvide a commissariare l'allora presidente. Ma dal ministero fanno sapere di non pensarla allo stesso modo, ed anzi Mussi sarebbe orientato ad evitare un blitz come ha anche confermato ieri davanti alla platea di Confidustria, chiarendo che «lo spoil system è un delitto». Una posizione legata al timore di ripetere l'epilogo della vicenda Turco-Cognetti e di rimanere impallinato dagli inevitabili ricorsi al Tar.

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