Le azioni

Alla prova del mercato dopo il terremoto che venerdì sera, a borsa chiusa, ha portato Guido Rossi alla presidenza, il titolo chiude non lontano livelli raggiunti la scorsa settimana sull'onda dell'annuncio del controverso piano di riassetto del gruppo. Difficoltà degli investitori a comprendere tutte le implicazioni del cambio della guardia e speculazione all'opera hanno messo i titoli in altalena. Dopo uno scivolone in avvio con perdite superiori al 2% le azioni hanno invertito la tendenza e raggiunto un picco di oltre il 2%. Nel pomeriggio Telecom ha poi azzerato i guadagni e chiuso poco sotto la parità (-0,05% a 2,2). Forti gli scambi col 2,21% del capitale passato di mano. Andamento analogo in giornata con intensi volumi (2,29% del capitale) ma con un rialzo finale per Pirelli (+0,48% a 0,37), azionista di riferimento del gruppo. Deboli le società rispettivamente a monte e a valle della catena di controllo: Camfin (-1,67% a 1,58) e Ti Media (-0,48% a 0,37). Segno meno infine per le risparmio Telecom (-0,76% a 1,95 euro) sull'idea, commenta un operatore, «che il nuovo corso possa portare a una stretta sui dividendi» annullando le scommesse della settimana precedente su maxi-cedole in arrivo. In mattinata a spiegare il brusco cambio di direzione, a poco più di un'ora dall'inizio degli scambi, hanno contribuito anche ragioni tecniche. «Sul titolo Telecom c'era uno scoperto enorme. Avendo intravisto uno spiraglio gli investitori sono corsi a comprare. Quanto a Pirelli - ricorda - aveva perso molto e c'è in teoria spazio per un rimbalzo». In sostanza il mercato si è diviso fra chi crede che la guida di Rossi dia maggiori garanzie per il futuro e chi, soprattutto all'estero è disorientato dagli ultimi eventi.