La sinistra non rinuncia alle critiche
Ed è stato il vicepresidente del Senato, Gavino Angius, a dare voce alle critiche. «Le affermazioni di Ruini — ha commentato — suscitano preoccupazione e timore perché rischiano di non favorire il ristabilimento di un clima di reciproco rispetto e dialogo interreligioso tra il mondo cristiano e quello islamico, e possono rendere vani gli interventi compiuti ancora ieri dalla Santa Sede e in particolare dallo stesso Papa». «Quello del cardinale — ha proseguito — appare più che altro un intervento politico a tutto campo teso alla mobilitazione e alla raccolta delle forze di ispirazione cattolica attorno ad una visione della società e dello Stato di cui la Chiesa è portatrice. Non sono in discussione i legittimi pronunciamenti della Chiesa sulle grandi contraddizioni del nostro tempo, ciò che colpisce è il carattere prescrittivo delle affermazioni così autorevolmente espresse». «Va difeso — ha concluso — il valore della laicità come insieme di principi etici assoluti. Non sono infondate, infatti, le preoccupazioni di chi vede in Italia quel principio fondante di ogni democrazia e di libertà che è la laicità, e che esige il rispetto assoluto per i credenti come per i non credenti, seriamente messo di continuo in discussione. Questo non può che creare una grande preoccupazione per la regressiva involuzione politica e culturale che reca in sè». A Gavino Angius ha replicato il vicepresidente dei senatori di Forza Italia Elisabetta Alberti Casellati: «Il cardinale Camillo Ruini, con un intervento che mi sento di sottoscrivere integralmente, ha solo ribadito l'interpretazione autentica del pensiero del Papa, che non si presta a nessun equivoco e va difesa ora più che mai dagli attacchi di chi predica il dialogo e pratica la violenza». «Non sono le parole del cardinal Ruini a dover preoccupare il senatore Angius, ma il fanatismo e la follia — ha proseguito Casellati — di chi può arrivare ad uccidere una persona inerme come suor Leonella in nome del suo credo religioso». «Se poi ad Angius non va giù che il cardinal Ruini richiami i politici cattolici alla coerenza con l'etica cristiana, questo — ha detto l'esponente di FI — è tutto un altro discorso. Ma nessuno può negare a Ruini di dire la sua opinione su temi legati alla famiglia e alla procreazione e su qualsiasi altro argomento. Bisogna avere rispetto per i non credenti, ma anche per i credenti. E non per questo sarà in pericolo la laicità dello Stato», conclude. Critiche arrivano anche da Franco Monaco, deputato della Margherita. «Spiace che il cardinal Ruini mostri di non apprezzare il sincero sforzo dei cristiani che, dentro l'Unione, si impegnano nel difficile compito di coniugare con coerenza la propria ispirazione con le esigenze della mediazione, che sono immanenti all'azione politica e legislativa dentro una società democratica e pluralista. Sforzo che ha prodotto sintesi apprezzabili». «Al di là delle intenzioni — ha concluso — rischia di passare il messaggio che, nel concreto del bipolarismo italiano, un cristiano debba obbligatoriamente schierarsi da una e una sola parte, schiacciando così l'immagine della Chiesa su una parte politica», conclude l'esponente dell'Ulivo.