La Lega si defila
Parlando alla Festa del Carroccio a Venezia, sotto un tempo inclemente, Roberto Maroni parla chiaro: «Di fatto il patto con la Cdl si è sciolto. Ci sono partiti che fanno l'occhiolino alla sinistra e sostengono le loro proposte. Per questo a Roma - ha aggiunto - dobbiamo tenere le mani libere, non essere schiavi di nessuno, per portare fino in fondo le nostre battaglie sull'indulto, l'immigrazione, l'Islam. La lunga battaglia federalista sarà sul territorio». «Siamo qui per mantenere un impegno, il giuramento fatto dieci anni fa per la libertà - ha concluso Maroni - Noi siamo qui finchè Umberto Bossi ce lo chiederà». Umberto Bossi invece rilancia il Parlamento del Nord. «Qualcuno dice, lo penso anch'io, che bisogna riaprire il Parlamento del Nord. Questo deve essere la struttura che può fare da trait d'union con le istituzioni per garantire il diritto alla nostra libertà. Sarà - ha concluso Bossi - il nostro Consiglio federale a decidere». Sul cammino delle riforme in senso federalista, Bossi ha rilevato come oggi si possa guardare «alla strada fatta con soddisfazione» anche se, ha ammesso il segretario del Carroccio, la bocciatura della devolution venuta dal referendum di primavera non ha permesso di passare dalla prima alla seconda Repubblica».