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La Procura di Roma ha chiesto una rogatoria. Esultano gli europarlamentari di Forza Italia

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Torna lo spettro dei brogli per i voti degli italiani in Canada e in Belgio

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Un silenzio rotto ieri dalla Procura di Roma che ha chiesto al Ministero della Giustizia una rogatoria in Canada e Belgio nell'ambito del fascicolo aperto dopo la denuncia di alcuni parlamentari di Forza Italia su presunti brogli nel voto degli italiani all'estero. Il reato ipotizzato dal pubblico ministero Maria Francesca Loi è la violazione della legge elettorale anche in relazione all'articolo 18 della legge 459 del 2001 che disciplina il voto degli italiani all'estero. Al momento, comunque, non vi sarebbe nessun indagato. La notizia è stata accolta con entusiasmo dagli azzurri che, a distanza di mesi, festeggiano la loro vittoria. «L'iniziativa assunta dalla magistratura romana dimostra che la denuncia del gruppo parlamentare europeo di Forza Italia era fondata» è stato il commento del presidente degli eurodeputati azzurri Antonio Tajani. «Il voto degli italiani all'estero - ha continuato - è stato caratterizzato da irregolarità, violazioni di legge e superficialità imperdonabili che hanno inficiato il risultato elettorale, facendo apparire vincitore chi non ha raccolto la maggioranza dei consensi. Abbiamo fiducia negli inquirenti e siamo certi che le indagini andranno fino in fondo ed accerteranno una verità che si è cercato di nascondere». Sulla stessa lunghezza d'onda il coordinatore nazionale Sandro Bondi: «La decisione della magistratura di promuovere alcune rogatorie internazionali tese a verificare la regolarità del voto all'estero deve indurre tutte le forze politiche, al di là dello schieramento di appartenenza, a dimostrare un grande senso di responsabilità perché in gioco è il bene della democrazia e delle sue regole fondamentali». Mentre Alfredo Antoniozzi e Stefano Zappalà, i due eurodeputati che, assieme a Tajani, hanno presentato la denuncia alla procura romana, attendono ora che termini il lavoro dei giudici. «L'avvio di alcune rogatorie internazionali intraprese dalla procura di Roma e quindi di una procedura giudiziaria - ha detto Antoniozzi - mi auguro faccia luce rapidamente sui fatti accaduti durante lo spoglio». «Ho molta fiducia - ha aggiunto - nel lavoro che verrà fatto dalla magistratura romana che ha affrontato con serietà un argomento che è uno dei capisaldi della convivenza civile e democratica di un Paese». E Zappalà pensa già a cosa accadrà da qui in avanti: «Il Belgio e il Canada sono solo due delle decine e decine di nazioni estere dove se il voto sarà sistematicamente controllato si verificherà, probabilmente, che i brogli non sono stati un fatto isolato ed occasionale, ma sistematico e pre organizzato».

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