Arriva Bertinotti. Ag: «Chieda scusa»
Riuniti nel loro villaggio «Atreju» che a Roma celebra i dieci anni del movimento in viale delle Tre Fontane all'Eur, oggi alle 10,30 incontrano il presidente della Camera insieme al leader di An, Gianfranco Fini. Rigida l'organizzazione dell'evento che prevede una scaletta precisa di domande, ma di quelle «toste», da sottoporre ai due esponenti politici per rimarcare differenze e punti in comune. Pieno controllo sul comportamento di tutti, «è un atteggiamento dovuto, è un nostro ospite». Quindi nessuna battuta che vada al di là del dovuto, nessuno slogan eccessivo. Tra i ragazzi però c'è un'idea precisa, anzi più di una, su quello che vorrebbero chiedere veramente. «Da presidente della Camera, con quello che rappresenta questa carica, le è sembrato coerente mandare gli auguri a Fidel Castro? - racconta di voler domandare Giovanni Donzelli, presidente di Azione Giovani Universitaria - Avrei voluto anche uno striscione con un "Benvenuto Peppone" in omaggio a Guareschi». «Rivolgeremo domande complesse ai due leader, ma con Bertinotti mi cimenterei con un "Ci crede ancora quando si dice comunista?" - sostiene Gianmario Mariniello, della direzione nazionale di Azione Giovani - Poi continuerei con, "Condivide il contenuto dell'editoriale di Rossana Rossanda sul fatto che il 30 per cento delle azioni del Maoismo furono errori che costarono la vita a moltissime persone?". E ancora, "Come si trova in uno schieramento che va dall'ala liberista a coloro che vogliono abolire la proprietà privata?"». «Ci sarà sicuramente una goliardata, non per prendere in giro qualcuno, ma per ridere insieme agli ospiti - dice Marco Volponi, dirigente provinciale del movimento giovanile di An -. A Bertinotti mi piacerebbe chiedere come mai l'unico vero politico italiano, oltre Fini, è andato a strizzare l'occhio ai No Global, in contrasto con il suo percorso e il suo essere politico. Vi è stato costretto?». «Come non si può chiamare ipocrisia, continuare a caldeggiare il comunismo, essere coscienti della quantità di morti portati dai regimi comunisti, vestirsi alla moda come fa Bertinotti e portare marchi noti e costosi?», sottolinea Andrea Siri, militante come tanti.