La Rai ostaggio delle vendette
L'attesa è talmente alta che Radio Radicale si è offerta per trasmettere la seduta in diretta. Una provocazione bella e buona, come il pizzino-denuncia tirato fuori dal segretario radicale Daniele Capezzone, presidente della commissione Attività produttive della Camera. «È ora di far uscire i mercanti dal tempio Rai - ha più volte detto Capezzone — ed è giusto che i cittadini sappiano dell'esistenza di certi giochi di potere che esercitano i partiti sul servizio pubblico». Ieri i radicali hanno diffuso sul sito i nomi da sistemare. Sotto la casella Ds troviamo, tra gli altri, Marroni, Sassoli e Dell'Aquila (tre uomini d'alta quota), ma non troviamo ad esempio né Caprarica, l'alternativa più concreta alla nomina di Riotta al Tg1, né Borrelli né Di Bella. Tra i prescelti della Margherita ci sono Anastasi, Fritella, Ferragni e Romagnoli. Sempre nel «pizzino» si fa riferimento a un elenco di quote rosa con a capo la Donato della segreteria del presidente Petruccioli. Capezzone non aggiunge nessun altro nome, ma siamo sicuri che almeno altri due dell'elenco siano quelli della diessina Teresa De Santis, che resterà vicedirettore di RaiUno e di Bianca Berlinguer (area Rifondazione e non Ds) che mira alla direzione del Tg3. Dunque, mentre Ds e Margherita stanno cercando la quadratura del cerchio Capezzone e i radicali si stanno battendo contro «l'informazione di casacca». «Nulla contro i giornalisti presenti negli elenchi - aggiunge Capezzone - si tratta di validi professionisti, stimati e in alcuni casi eccellenti, ma ritengo sia giusto informare i cittadini». Ma perché l'Unione si è accanita contro Mimun che ha riportato il Tg1 a grandissimi livelli? «Per pura voglia di vendetta - sottolinea il leader radicale - che sta creando un clima gravissimo all'interno dello stesso centrosinistra». La stessa domanda l'ha fatta Bonaiuti, portavoce di Berlusconi, al ministro delle Comunicazioni Gentiloni, il quale ha ribadito che il governo non si occupa di nomine. Per quanto riguarda la diretta del cda di martedì proposta dal consigliere Curzi lo stesso ministro Gentiloni ha bocciato la richiesta di Radio Radicale: «Non mi sembra una buona idea».