Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Berlusconi a Gubbio rilancia «un'opposizione inflessibile a Prodi»

default_image

  • a
  • a
  • a

Per impedire l'occupazione della sinistra è il momento di scendere in piazza». Berlusconi mette in chiaro quale deve essere il primo punto dell'azione politica del centrodestra all'opposizione. Lo ha fatto ieri con un appello accorato ai suoi riuniti a Gubbio per discutere del futuro del partito e dell'opposizione al governo Prodi. La sala è piena, tanti i big da Tremonti a Frattini, da Bondi a Cicchitto, ma anche dirigenti locali e semplici militanti venuti per discutere ma anche per ascoltare Berlusconi e sincerarsi che il loro leader non abbia tentazioni di dedicarsi ad altro che allo stress e alla fatica della politica. La risposta è stata quella che si aspettavano, Berlusconi ha lanciato la sua «opposizione inflessibile» e tracciato un quadro del da farsi da qui ai prossimi mesi: «Faremo tutto ciò che è necessario in Parlamento e nelle piazze, anche se i girotondi del centrodestra sono l'ennesima invenzione dei giornali». Primo la battaglia sulla Rai, poi vigilare sulla missione in Libano. Berlusconi non pronuncia un no preciso a Prodi, però le perplessità sono moltissime. Il leader di Forza Italia non si tira indietro: «Sosterremo i nostri soldati e non faremo mai mancare loro la nostra solidarietà». Però chiarisce: «Siamo molto critici, le regole d'ingaggio della missione Onu non sono proprio quelle che speravamo, e non si capisce chi dovrà disarmare gli Hezbollah». Il Berlusconi combattivo galvanizza. Addirittura Elisabetta Gardini, la portavoce nazionale, si commuove. Solo in un passaggio Berlusconi getta acqua sul fuoco, nell'attesissima replica a Casini e al suo auspicio di non morire berlusconiano. E rivela che la raucedine che lo ha colpito, impedendogli di andare alla Festa della Margherita, non è stata causata dal fatto di aver cantato in vacanza, ma per ragioni tattiche: per non danneggiare la coalizione visto le cose che si sono dette in questi giorni. Il Cavaliere dà comunque soddisfazione ai suoi che in questi giorni si sono impegnati in un quasi congresso: «Ho seguito con grande attenzione quello che succedeva qui a Gubbio, ho visto una vera classe dirigente, l'impegno ora è rafforzare il partito». E la sala gode, il partito c'è, anche il suo leader. Berlusconi: «Mai pensato a lasciare, ho fatto un po' di vacanza, ma è normale dopo tutto quello che abbiamo fatto» e giù applausi, e anche qualche risata quando racconta come ha trascorso le sue famose vacanze tra vulcani e feste. Ricorda: «Mai stato al Billionaire e ora quasi mi dispiace. Hanno detto che stavo ogni sera in discoteca e invece solo una volta ho cercato di andare per accompagnare i miei figli, ma in realtà non sono neppure entrato perché bloccato dalla folla e costretto ad almeno duecento foto, ma il più del tempo ho lavorato». Racconta di più di cinquanta telefonate al giorno, molte delle quali con i leader di mezzo mondo, poi incontri con molti dei deputati e senatori del suo partito e infine l'accoglienza nella sua villa sarda di leader stranieri amici suoi. E comunque ora l'estate è finita, c'è da «mandare a casa il governo Prodi», che comunque rimane illegittimo vista la vittoria ancora tutta da chiarire. Ora basta scherzi: «Non farò nessuna festa per il miei settant'anni». Sono sempre i giornali a diffondere false notizie perché «Tutta la stampa è contro di noi». Berlusconi lo ripete agli uomini e alle donne di Forza Italia che tanto spesso si sentono maltrattati dai quotidiani, però li rassicura il loro leader: «Secondo le classifiche internazionali n Italia si vendono ancora meno giornali che in Turchia, quindi quanto possono contare?». L'opposizione si farà come si è fatta tra il '96 e il 2001, ma forse non bisognerà neppure aspettare altri cinque anni per tornare al governo: «Il restringimento della maggioranza che sostiene il governo Prodi è molto più probabile dell'allargamento».

Dai blog