L'attacco dei centristi alla leadership del Cav non fa breccia
Neanche il tempo di riprendere i lavori parlamentari ed ecco che l'opposizione ha ritrovato la sua originaria unità. Merito di Pier Ferdinando Casini che è riuscito laddove neanche Prodi sarebbe riuscito. È bastato il suo ennesimo attacco alla leadership di Berlusconi per ricompattare Forza Italia, An e Lega, tutti contro l'Udc. Mercoledì a Pesaro, parlando con i suoi prima di partecipare alla feste dell'Unità, il leader dell'Udc non aveva usato metafore: «Non vogliamo vivere e morire con Berlusconi». Ieri, puntuali, sono arrivate le reazioni. Non quella di Silvio Berlusconi che anche ieri ha trascorso l'intera giornata insieme a Umberto Bossi in Sardegna. Ciò nonostante il leader azzurro non avrebbe gradito l'ennesimo affondo di Casini e, per questo, avrebbe dato un'indicazione precisa ai suoi: attaccare senza pietà. Così da Gubbio, dove Forza Italia si trova riunita per la tre giorni della Scuola di formazione, sono partite delle vere e proprie «bordate». Su tutti il coordinatore nazionale del partito Sandro Bondi che ha abbandonato i suoi toni solitamente moderati per attaccare senza mezzi termini Casini. «Preoccupa - ha detto dal palco - che un leader faccia degli sfoghi piuttosto che dei ragionamenti. Se noi oggi ci dividiamo consegneremo alla sinistra quella vittoria che non ha ottenuto sul piano delle elezioni». Ancora più duro il suo vice Fabrizio Cicchitto: «Casini farebbe bene a ricordare che tutti noi abbiamo vissuto benissimo con Berlusconi e che solo grazie a lui sia siamo potuti tornare in Parlamento». Ma anche gli altri alleati non sono rimasti a guardare. Per la Lega è intervenuto il capogruppo alla Camera Roberto Maroni. «Vivere e morire con Berlusconi? - si è chiesto - Innanzitutto, noi della Lega non vogliamo morire e con Berlusconi leader ci sono possibilità di vivere, mentre con Casini non ce ne sarebbe neanche una». «Ogni anno, in questo periodo - ha continuato -, Berlusconi viene accusato di essere assente e la sua leadership viene attaccata: per me queste sono tutte stupidaggini. Se poi l'unica voce a favore di Casini è quella di Follini, è la prova provata che sono tutte stupidaggini». Mentre per An è sceso in campo direttamente Gianfranco Fini. «Se una dichiarazione di Casini crea tanto entusiasmo nel centrosinistra - ha detto il leader di An parlando alla festa della Margherita di Caorle - io dico che forse è sbagliata». «Il compito dell'opposizione - ha aggiunto - è creare un'alternativa a Prodi e non indebolire la Cdl». Parole che hanno spinto il segretario Udc Lorenzo Cesa a scendere in campo per difendere il propsio leader. «Casini - ha detto replicando agli attacchi di Fini - ha solo il coraggio di dire in pubblico quello che sentiamo qui tutti i giorni nei corridoi da almeno metà dei parlamentari del centrodestra, tanto di An quanto di Forza Italia. Servirebbe più coraggio e meno ipocrisia».