Le stime dell'Ocse
L'economia italiana cresce e il Pil aumenta dell'1,8%
Il Governo, impegnato in un programma di riforme coraggioso che deve portare avanti, dovrebbe approfittare di questa ripresa per correggere i conti pubblici. Ma dovrebbe farlo senza alleggerire la Finanziaria 2007, il cui importo è già stato ridotto da 35 a 30 miliardi, ed utilizzando le maggiori entrate per ridurre il deficit, il cui rientro sotto il 3% potrebbe essere messo a rischio. È il giudizio dell'Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), che plaude al piano di liberalizzazioni introdotto dall'esecutivo Prodi, ma invita a non abbassare la guardia sui conti pubblici, visto che così come è ora «la finanza pubblica italiana non è sostenibile nel lungo termine». «La riforma budgetaria è coraggiosa. Si va nella buona direzione: il governo si è impegnato. Bisogna però evitare diluizioni» della manovra, afferma il capo economista dell'Ocse, Jean-Philippe Cotis, che di fatto quindi non vede positivamente la riduzione della manovra 2007 da 35 a 30 o 27 miliardi. La crescita economica italiana più sostenuta di quanto previsto in precedenza, (+1,8% nel 2006 contro +1,4% stimato) avviene in un contesto congiunturale positivo. L'Ocse, infatti, oltre ad aver rivisto al rialzo le stime italiane, ha alzato anche quelle di Eurolandia (da +2,2% a 2,7%), che cammina ad un ritmo «sostenuto», che comunque non dovrebbe proseguire nei prossimi trimestri. A spingere l'economia dell'area euro nei primi sei mesi dell'anno sono stati però - analizza l'Ocse - anche «alcuni fattori transitori», come i Mondiali di Calcio, il cui impatto sull'economia non è comunque stimabile. I dati che arrivano dagli osservatori internazionali, però, non fanno cantare vittoria a Prodi che commenta: «Ci danno una maggior serenità, ma non possiamo accontentarci perché i problemi ci sono ancora». Il premier sottolinea che i problemi strutturali del paese restano e che ci sono ancora delle categorie che soffrono. I dati positivi sui conti pubblici, aggiunge, non risolvono tutti i problemi e «noi vogliamo fare riforme proprio per avere ambizioni elevate e nella finanziaria non ci sono solo tagli o contenimento di spesa, ma anche risorse enormi per lo sviluppo». Il presidente del Consiglio sottolinea inoltre che a fine anno è previsto un rallentamento dell'economia tedesca e aggiunge che negli Stati Uniti le cose stanno andando bene, ma meno che nel trimestre precedente.