La rivelazione
Walter Veltroni annuncia che ha un nuovo programma per il suo futuro. Ai giornalisti, che ne corso di Omnibus su La7 gli chiedono che cosa vuole fare da grande, il sindaco di Roma spiega che potrebbe chiedere anche di proseguire nel suo lavoro tra cinque anni. Come Giovanni Astengo, il protagonista del suo romanzo, telefona a se stesso bambino facendo un salto all'indietro nel tempo, così al sindaco di Roma è stato chiesto di provare a telefonare al Veltroni del 2011, quando scadrà il suo secondo mandato nell'amministrazione della Capitale. Quanto alla volontà più volte espressa di dedicarsi al volontariato e partire per l'Africa, Veltroni ha detto di sentirsi oggi «meno radicale di un tempo». «Tante persone mi scrivono o mi telefonano dicendomi che non posso mollare e io non voglio dare l'impressione di tirarmi da una parte. Il volontariato rimane comunque per me un modo di fare politica, di tradurre valori in impegno concreto». «Se cambiassero - ha aggiunto - alcune condizioni politico-istituzionali, cioè se si approdasse al partito democratico e si costruisse un vero sistema bipolare dell'alternanza vicino al modello dei sindaci capace di garantire stabilità, come ho già detto, resterei in politica». «In ogni caso - conclude - tutto dipende da quali saranno le condizioni fra cinque anni». L'Anci avverte. E ricorda che attende che il governo presenti un disegno di legge per l'eliminazione del mandato a termine per i sindaci. Il vice presidente dell'Associazione dei comuni italiani, Osvaldo Napoli (Fi), sottolinea come da «lungo tempo» l'Anci aveva portato il tema del terzo mandato «all'attenzione sia del governo Berlusconi sia di quello attuale». «Esistono proposte di legge bipartisan - ha spiegato ancora l'esponente di Fi- già depositate in Parlamento. Ricordo ai due esponenti politici, che nell'incontro avvenuto al ministero degli Interni, tra Anci e i ministri Lanzillotta e Giuliano Amato, vi è stata l'assicurazione da parte del governo sulla presentazione di un disegno di legge che elimini qualsiasi limite, lasciando al Parlamento la decisione in merito. Siamo pertanto in attesa -conclude Napoli- che il ministro presenti la proposta, in modo da analizzarla, cosicchè sia l'Anci che il Parlamento possano esprimersi». «Il limite del doppio mandato, soprattutto per i piccoli comuni, si traduce spesso in un ostacolo alla crescita delle amministrazioni. In questi casi dovremmo lasciare ai cittadini la libertà di scegliere», ha replicato Ermete Realacci (Margherita), presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera e primo firmatario della proposta di legge sui piccoli comuni, commenta l'ipotesi di Veltroni di abolire il divieto del terzo mandato per i sindaci.