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La libera professione ha solo un anno di vita

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Sarà inoltre introdotto un ticket relativo ai codici bianchi (una sorta di «tassa» per i casi meno gravi al Pronto Soccorso). E gli ospedali da grandi diventeranno «né troppo grandi né troppo piccoli» (quindi di medie dimensioni). La rivoluzione della Sanità firmata Livia Turco non è ancora partita ma già da un po' scatena il dibattito. Il primo richiamo all'ordine arriva quindi per i medici che lavorano nelle strutture pubbliche: «devono dedicarvisi pienamente e per questo la libera professione va esercitata solo all'interno delle strutture pubbliche», ha spiegato la Turco. Ma siccome il cambiamento avverrà entro un anno, occorre motivarli. E giù con la cura: la «vera contropartita è la possibilità di esercitare maggiormente la loro funzione nel governo della sanità e degli ospedali in cui lavorano. Perchè - rileva il ministro - le aziende sanitarie devono essere gestite da tecnici e amministrativi? Il punto - ha concluso - è limitare il potere della componente amministrativa per dare maggior potere ai clinici, il che significa maggiore voce in capitolo nelle decisioni che riguardano gli aspetti sanitari per medici, infermieri e anche cittadini». Il nuovo ticket avrà invece l'obiettivo di «colpire gli abusi e le inappropriatezze nella sanità per ottenere risparmi». Ma con i dovuti distinguo: «un conto sono i ticket sulla farmaceutica e generalizzati - spiega il ministro - che mi vedono nettamente contraria poichè colpirebbero anche le fasce più deboli e non rappresentano comunque a mio parere il deterrente di cui c'è bisogno per contenere il consumo di farmaci, altro sono invece i ticket sulle inappropriatezze, che mi vedono invece favorevole». Per inappropriatezze si intendono: «le visite prenotate ma a cui poi «non ci si presenta, oppure quando non si ritirano i referti medici o si fa un uso improprio del pronto soccorso. Per questo - ha concluso - sarei d'accordo nel prevedere, come già fatto in alcune regioni, una forma di compartecipazione al costo per i codici bianchi, ovvero i meno gravi, al Pronto Soccorso». Terzo punto: le dimensioni degli ospedali. Basta con i grandi ospedali e porte aperte a quelli «nè troppo grandi nè troppo piccoli», con l'obiettivo, come ha spiegato la Turco, di modernizzare la rete ospedaliera. «Credo molto nella dimensione media degli ospedali - ha detto - che vuol dire renderli appunto più umani ma anche maggiormente controllabili sotto il profilo degli sprechi». Un riferimento, poi, alla questione dell'assistenza domiciliare. Si tratta del tema fondamentale, ha sottolineato il ministro, dell'integrazione tra ospedale e territorio: «Due pilastri che devono appunto integrarsi tra di loro, ma oggi - ha concluso il ministro - esiste solo il primo pilastro»

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