Al via il confronto, Capezzone invita Cicchitto
«Meglio le proposte di dibattito che le provocazioni per risse da saloon», dice Fabrizio Cicchitto, vicecoordinatore di Forza Italia cogliendo al balzo l'invito fatto dal segretario dei Radicali che aveva sollecitato il dialogo con l'opposizione. «Credo che l'invito a un confronto non legato alla contingenza e alle strumentalizzazioni di piccolo cabotaggio avanzato dall'onorevole Capezzone sia interessante e degno di essere raccolto», insiste l'esponente azzurro. Pronta la replica dell'esponente radicale che è anche il presidente della commissione Attività produttive (una delle più importanti in materia di Manovra): «Accolgo positivamente, e quindi raccolgo volentieri le parole e l'invito di oggi (ieri, ndr) dell'onorevole Cicchitto. Da radicale - prosegue Capezzone - in linea con una tradizione e una scelta concreta che è e resta la nostra, sono convinto che si debba (davvero) dialogare con alleati e non, e che (ripeto: davvero) si debba cercare di costruire percorsi volti ad intese limpide su obiettivi chiari». Insomma, un vero botta e risposta che dà il via alle diplomazie parallele, quindi a una serie di incontri che potrebbero partire già nei prossimi giorni. Così, se da una parte non si placano le polemiche tra il presidente del consiglio Romano Prodi e una parte della maggioranza, soprattutto per quanto riguarda i temi di carattere economico - pensioni in prima linea - tra i due schieramenti si colgono i primi segnali di apertura al dialogo e al confronto. Certo, ancora timidi approcci, ma i due poli pensano a creare le condizioni per nuove convergenze su temi politici. Proprio in questo senso, Capezzone precisa che gli incontri, se ci saranno, dovranno essere concentrati su temi specifici. «Non pasticci - precisa - ma accordi precisi su questioni comprensibili all'opinione pubblica e ai militanti politici. Per questo, e su queste basi, sono naturalmente disponibile ad un incontro, nelle prossime ore o giorni». Una strada che grazie all'apertura di Cicchitto, potrebbe portare presto a larghe intese che avrebbero come effetto quello di dare respiro all'asfittica maggioranza su cui può contare Prodi al Senato e, allo stesso tempo dare maggiori margini di manovra all'opposizione..