«Il muro sindacale sarà alto»
Il segretario generale della Cisl arriva a Festa dell'Unità e mette in chiaro che il suo sindacato è schierato con la Cgil. E dunque contro Piero Fassino che proprio l'altra sera dallo stesso palco aveva duramente attaccato l'organizzazione guidata da Guglielmo Epifani: «O rigore o l'Italia va alla deriva», aveva detto il segretario dei Democratici di sinistra. Bonanni smonta la tesi fassiniana. E avverte che sulle pensioni «i sindacati sono pronti ad alzare un muro altissimo e unitario». Quindi mette in chiaro: «Se per abolire lo scalone dobbiamo fare altri danni, allora teniamoci lo scalone», che invece il ministro del Lavoro, Damiano, vuole cancellare (ed è difeso da Fassino). Bonanni è duro: «Bisognerebbe istituire un nuovo reato: istigazione all'esodo dal lavoro». Il numero della Cisl critica anche l'impianto della Finanziaria che il governo sta per varare: «Il rigore? Per applicarlo bisogna anzitutto ricordare che le tasse le pagano soprattutto i lavoratori dipendenti. Mi auguro che quando si evocano questi questi concetti si pensa di applicarli soprattutto nei confronti degli evasori fiscali. Sono stati accertati 120 miliardi di evasione fiscale e altri 100 miliardi di evasione contributiva. Ecco, penso che il governo voglia pensare di recuperare le risorse soprattuto da qui». Quindi critica le cifre della prossima Manovra, o perlomeno le cifre rese note fin'ora: «Ci sono 18 miliardi in più che non erano stati previsti dal Documento di programmazione economica e finanziaria. E non stiamo parlando di pochi spiccioli, ma della metà dell'entità dell'intera Finanziaria. Va ricordato anche che 5 o 6 miliardi di euro sono strutturali, quindi ce li ritroveremo anche l'anno prossimo. Sono numeri sui quali il governo dovrebbe riflettere prima di mettere le mani nelle tasche degli italiani». Il segretario dei Ds, Fassino, che comunque non è riuscito a scaldare il suo pubblico, è avvertito. E con lui l'interno governo.