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di LUIGI FRASCA L'EUROPA critica Padoa Schioppa proprio il giorno prima della sua relazione al consiglio ...

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Da «tecnico» impegnato ad imparare velocemente le regole della politica farà parlare le cifre, partendo da un aggiornamento del nuovo quadro della congiuntura. L'andamento delle entrate fiscali sarà valutato con maggiore precisione. L'impatto è un miglioramento degli obiettivi di deficit. L'obiettivo di deficit 2007 rimarrà fissato sempre al 2,8% ma si partirà da un «tendenziale» più basso, tanto da ridurre la manovra necessaria da 35 a 30 miliardi. Ma la Ue guarda ancora con diffidenza al lavoro iniziato dal governo Prodi. Mettere ordine nelle finanze pubbliche, ha spiegato ieri il commissario Ue per gli affari economici e monetari Joaquin Almunia, «non vuol dire limitarsi ad una correzione del deficit sotto il 3%, specialmente se il debito pubblico supera il 100% e i tassi d'interesse sono in ascesa». In questi casi sarebbe utile approfittare della congiuntura economica favorevole per evitare che in un futuro più o meno lontano un paese torni a violare il patto di stabilità. Dopo essersi preso 24 ore di tempo per riflettere sulla decisione del governo italiano di non accogliere le richieste interne di spalmare la manovra da 35 miliardi su due anni, scegliendo, nello stesso tempo, di ridurla a 30 miliardi in virtù dell'aumento delle entrate, Almunia ieri ha diffuso una dichiarazione che sintetizza e ribadisce la posizione più volte espressa dalla Commissione. Da tempo, infatti, l'eurogoverno oltre a manifestare soddisfazione quando un paese si impegna a tornare entro la soglia del deficit consentito, non perde occasione per esprimere, con toni sempre più forti, la preoccupazione per quegli Stati che non approfittano abbastanza della congiuntura favorevole per rafforzare i loro conti. «Sto seguendo attentamente la discussione in Italia sulla Finanziaria del 2007. Sono contento di vedere che il governo ha nuovamente ribadito il suo impegno a rispettare le raccomandazioni del Consiglio di ridurre il deficit sotto il 3% il prossimo anno», ha esordito Almunia, il quale ha peraltro aggiunto di essere tuttavia costretto a ricordare «che mettere in ordine le finanze non si limita a correggere il deficit sotto il 3%». Il commissario Ue ha scelto di spiegare in maniera più dettagliata questo presa di posizione, dopo che ieri aveva fatto sapere di non voler commentare le notizie provenienti da Roma. «Perseguire la strada del rigore e delle riforme è essenziale per il consolidamento delle condizioni necessarie ad una crescita duratura e dinamica in Italia e in generale nella Ue», ha fatto presente Almunia, ma «è importante approfittare della ripresa economica per accelerare il consolidamento delle finanze pubbliche in modo da evitare di incorrere nuovamente in una violazione del patto di stabilità e per una riduzione del debito che risulti più stabile». La dichiarazione del responsabile della politica economica e monetaria della Ue finisce qui, ma fonti della Commissione già ieri avevano fatto presente che, a loro parere, il governo italiano dovrebbe utilizzare la congiuntura economica positiva per consolidare i suoi conti, soprattutto considerando che la crescita potrebbe rallentare già nei prossimi mesi. In particolare si segnala che l'economia Usa comincia a dare segni di debolezza, che quella italiana è strettamente legata a quella tedesca — dove Bruxelles teme che la situazione possa peggiorare già l'anno prossimo in seguito all'aumento dell'Iva — e che la politica della Bce è attualmente orientata a un ulteriore rialzo dei tassi. La decisione dell'esecutivo italiano di varare una finanziaria meno pesante è stata ieri definita una «scelta un po' deludente e poco incoraggiante» da parte dell'agenzia internazionale Fitch, secondo la quale «l'aggiustamento della finanziaria appare come una sorta di negoziato condotto tra i partner della coalizione» di governo, pertanto il rating del Paese «rimane sotto osservazione con implicazioni negative».

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