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Il futuro della forza di pace

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Israele: «Sì alle truppe Unifil a Gaza»

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Se ne discute al ministero degli Esteri, dove ben lontani dall'essere assaliti dal panico per uno scenario di questo genere, «si concorda» invece che «un successo della nuova Unifil potrà aprire la strada a un piano sostitutivo per quello, oramai morto, di convergenza» per il ritiro unilaterale israeliano da alcune zone dei territori. «Se la forza internazionale riesce a portare ordine nel sud del Libano si mette in moto il processo all'invio di una presenza internazionale a Gaza, e, chissà, anche in Cisgiordania», riporta il quotidiano «Haaretz». Il primo e più concreto passo da affrontare in questa direzione è quello della richiesta di un rafforzamento del mandato degli osservatori dell'Unione europea al valico di Rafah, al confine fra Gaza e l'Egitto. Intanto Ehud Olmert, ha ordinato un'inchiesta pubblica sulla conduzione della guerra in Libano e per la prima volta ha ammesso pubblicamente che molte cose non hanno funzionato. La decisione, annunciata da Haifa, accoglie le richieste avanzate da piùparti per fare luce su eventuali errori nell'offensiva contro gli Hezbollah, ma sceglie la strada della commissione governativa e non di quella di stato, indipendente, che avrebbe avuto maggiori poteri e potuto imporre rimozioni nei vertici militari e nel governo.

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