Il centrodestra: abbiamo lasciato un'Italia sana
Per il segretario generale Cgil Epifani «una manovra più leggera va bene. Ora vediamo se si può fare un altro passo». Angeletti (Uil), concorda nel rigore, ma avverte: non si danneggino i lavoratori. «Noi vogliamo sapere come si intende applicare il rigore. Se si tratta di ridurre gli sprechi e sicuramente ci sono nella pubblica amministrazione, troveranno nel sindacato un interlocutore serio. Se si tratta di tagliare le prestazioni che lo stato sociale dà ai cittadini o i salari che il governo o gli enti locali pagano ai dipendenti, ovviamente non siamo assolutamente d'accordo». Per Angeletti, «il nodo non è se la Finanziaria è da 30 o 35 miliardi, ma il rilancio dell'economia». Bonanni, segretario generale Cisl, interviene così nel dibattito sulla Finanziaria: «Spalmare in due anni la manovra? Meglio prendersi un po' di tempo». L'opposizione attacca il governo. Per De Michelis (Nuovo Psi), la Finanziaria è «un test decisivo», in cui il Governo dovrà dar «prova di saper rispondere alle attese e alle speranze dell'intera Italia» e per farlo deve «mantenere una coerenza con il Dpef già varato e tenere una linea di politica finanziaria rigorosa». «L'offensiva della sinistra massimalista di diluire in un tempo più lungo la manovra di rientro - attacca De Michelis - va respinta». L'ex sottosegretario all'Economia Vegas se la prende con le «bugie» del governo: «Sono venute fuori le bugie che ha raccontato il governo, i dati dimostrano che non c'era da drammatizzare la situazione. Detto questo può essere ragionevole ridurre la quantità della manovra ma vedo che il governo ha già intenzione di cambiarne la composizione. Bisogna stare attenti a non fare manovre troppo forti perché sono restrittive e bisogna stare attenti a non tagliare le spese e a non aumentare le tasse». Storace (An) fa ironia: «Basta una riunione a colazione per far dimagrire la Finanziaria di diecimila miliardi di vecchie lire? Il governo Prodi e, spiace dirlo, il suo ministro dell'Economia si caratterizzano sempre più per una brigata di improvvisatori». La maggioranza invece pare soddisfatta. Villetti capogruppo alla Camera della Rosa nel pugno, sottolinea che anche dopo l'alleggerimento della manovra prevista, «l'impronta» sulla finanziaria resta quella del ministro Tommaso Padoa Schioppa. Villetti avrebbe preferito che «l'entità della manovra rimanesse quella che era stata delineata nel documento di programmazione economica e finanziaria». Così Cento, sottosegretario all'Economia: «La riduzione della Finanziaria a 30 miliardi annunciata dal ministro Padoa Schioppa è un fatto positivo. Prima di ridurre la qualità e la quantità delle prestazioni sociali bisogna innanzitutto intervenire in modo forte sugli sprechi che ancora permangono nella pubblica amministrazione». Il commissario europeo agli affari economici e monetari Joaquin Almunia non ha voluto invece commentare la decisione annunciata dal ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa di ridurre la manovra della prossima finanziaria da 35 a 30 miliardi.