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Mastella rivela: «Casini voleva l'inciucio»

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Ma Silvio Berlusconi confida ai suoi tutta la sua «amarezza» per quella che non esita a definire la prova del «tradimento» di Pier Ferdinando Casini. Il piccante retroscena rivelato da Clemente Mastella circa un presunto «accordo» propostogli lo scorso anno da Casini per un grande centro, tutto ai danni della leadership di Berlusconi, tiene banco nella Cdl. E provoca da parte dei centristi non poco imbarazzo. E in Forza Italia forte irritazione. Del resto Mastella parla chiaro: «Casini - riferisce - sta giocando una partita tutta sua, vuole creare problemi a Berlusconi. Mi telefona ogni giorno per dirmi di rompere con l'Unione, così si va alla grande coalizione...». Un accordo, sempre secondo il ministro della Giustizia, che poi Casini avrebbe annullato, tirandogli così «un brutto scherzo». «Facemmo il patto che, se si fosse fatto il proporzionale poi ci saremmo presentati insieme». Ma, a legge fatta, Casini si sarebbe scusato: «Non se ne fa niente, voglio fare il successore di Berlusconi». Uno scenario, quello della leadership, che provoca la secca battuta di Berlusconi: «Se lo sogna...», avrebbe confidato ai suoi il Cavaliere in vacanza nel buen retiro sardo. «Da Casini - avrebbe aggiunto il presidente di Forza Italia - mi sarei aspettato dialettica politica, ma non certo un tradimento di questo tipo...». Del resto l'ex premier resta convinto che i moderati non possano che collocarsi dove già stanno, e cioè nella Cdl. E poi, con l'uscita di scena di Follini, è il ragionamento di Berlusconi, «speravo che queste cose non sarebbero più successe... Evidentemente hanno troppo bisogno di visibilità». Il Cavaliere, riferisce chi ha avuto modo di parlargli, non nutre dubbi sulla veridicità delle dichiarazioni di Mastella ma, per essere sicuro, aspettava un'eventuale smentita da parte del leader centrista. Non a caso le prime dichiarazioni dei forzisti sono in questa direzione. Come quella di Angelo Sanza che si dice convinto che dall'Udc «non tarderà ad arrivare una smentita». Ma col passare delle ore, il silenzio dei centristi spinge altri esponenti azzurri a rincarare la dose. È il caso di Guido Crosetto, che definisce lo scenario descritto da Mastella «un elemento di grave distorsione del sistema democratico dell'alternanza». «Un episodio di liturgia democristiana», lo reputa l'azzurro Osvaldo Napoli, che «non prevede nè smentite, nè indignazione, tutt'al più qualche breve nota di precisazione». Ora si spiega, secondo l'esponente di Fi, «quel mancato impegno in campagna elettorale e nella non fiducia nella vittoria finale da parte di molti esponenti dell'Udc...». Mastella interpellato a Telese sul polverone ci tiene a spezzare una lancia a favore di Casini: «È vero - ammette - che l'Udeur e Udc hanno flirtato un anno fa pensando di rifare il centro, ma alla fine Casini è stato leale alla Cdl e quindi gli esponenti della coalizione devono ringraziarlo».

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