Opposizione all'attacco

in sostanza, ha rimesso in sella il multilateralismo. Prodi lascia sottinteso che il governoBerlusconi aveva messo da parte proprio questi protagonisti, ed è questa allusione che non piace al centrodestra. E non piace in particolar modo al coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi, che alza i toni della polemica nei confronti del Premier. «Il trionfalismo propagandistico e le critiche strumentali rivolte all'opposizione, anche da parte di Prodi, proprio quando se ne invoca il sostegno, allo scopo di coprire le spalle del governo nei confronti della sinistra radicale, sono una manifestazione di irresponsabilità politica e di preoccupante superficialità da parte di una maggioranza che farebbe bene invece ad impegnarsi seriamente per consolidare un vincolo di solidarietà nazionale che dovrà prepararsi presto ad affrontare gli impegni e le conseguenze di una impegnativa, delicata e rischiosa missione internazionale». Gianfranco Rotondi, invece, segretario nazionale della Democrazia Cristiana, ha puntato il dito sul dibattito scaturito intorno al disarmo delle milizie Hezbollah commentando le interviste del presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri D'Alema. «La condanna senza se e senza ma degli Hezbollah e il disarmo delle milizie terroristiche sono le priorità della missione in Libano per avviare un reale e concreto processo di pace. Sbaglia il governo ad affermare il contrario, così come sbaglia quando non dice chiaramente che il timbro della Cdl ha consentito all'Italia di non intaccare la sua immagine e il suo ruolo a livello internazionale. La Dc - conclude Rotondi - dice "si" alla missione però con tanti dubbi sulle ambiguità tenute sino ad oggi dal governo anche sul fronte del rapporto con Israele che va recuperato e rafforzato». Quanto al comportamento dell'opposizione sulla crisi libanese il premier sottolinea che «i rapporti sono stati improntati sempre alla massima trasparenza da parte mia e da parte dei ministri del mio governo. Credo - sottolinea - che i leader dell'opposizione abbiano avuto sempre tutti gli elementi necessari a formulare i loro giudizi. Ho sempre trovato, ed è avvenuto anche in queste ultime ore nei miei colloqui con Fini, Casini e Letta, interlocutori attenti e aperti al dialogo e all'impegno che non può che essere un impegno di tutti».