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Il premier vuole convincere Bruxelles a rinviare di un anno il rientro del deficit

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La Finanziaria per il 2007 potrebbe quindi essere più «leggera» rispetto alle linee tracciate dal documento di programmazione che prevedono una manovra da 35 miliardi di euro. Molto dipenderà dal buon andamento delle entrate tributarie, che hanno già registrato una buona performance nei primi mesi dell'anno. E dalla crescita del pil. Bisognerà poi vedere se Bruxelles sarà disponibile a rivedere il rientro del deficit sotto il 3% fissato per il 2007. Una parziale conferma arriva dal presidente del Consiglio, Romano Prodi, che definisce la possibilità di spacchettare la manovra «un'ipotesi». Sottolinea, però, anche che per quanto riguarda i lavori della prossima settimana si riparte dal Dpef approvato prima delle vacanze. La realizzazione della Finanziaria un due anni, afferma, «per ora è un'ipotesi, nulla di più». «Abbiamo già cominciato l'analisi di tutti i problemi - spiega Prodi da Bologna - per ora non ci sono fatti nuovi rispetto al Dpef che abbiamo approvato prima delle ferie, quindi adesso ripartiamo da dove eravamo. Non possiamo ogni giorno ridiscutere la partenza e l'arrivo». Intanto per oggi è fissato un nuovo incontro tra il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, il ministro della Funzione pubblica, Luigi Nicolais e il ministro dell'Interno, Giuliano Amato. Dopo una prima riunione, che si è tenuta venerdì al Viminale, i tre ministri dovrebbero tornare a parlare dei tagli per il settore della Pubblica amministrazione, compreso il comparto sicurezza, e delle risorse per il rinnovo dei contratti. Altro argomento che potrebbe essere sul tavolo è quello relativo ai fondi necessari per avviare la previdenza integrativa del pubblico impiego. Mercoledì invece a palazzo Chigi si incontreranno Prodi, il vicepresidente del consiglio, Gianni Letta, e il ministro per lo Sviluppo economico, Pierluigi Bersani. Sul tavolo c'è il tema dei rigassificatori, ma nel corso della riunione sembra scontato che si parlerà anche della manovra. E il giorno dopo, giovedi, nel corso del Consiglio dei ministri Padoa-Schioppa dovrebbe presentate ai colleghi del governo le linee guida della Finanziaria. A lanciare la proposta di dividere gli interventi contenuti nel Dpef in due anni è stato il ministro per la Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, che ha ribadito il suo no ai tagli della spesa sociale, in particolare delle pensioni. Anche il sottosegretario all'Economia, Paolo Cento, spinge per eliminare i tagli alla spesa e per chiedere a Bruxelles il rientro del deficit al 3% nel 2008. nuova contrattazione». Cento evidenzia poi le due linee guida della Finanziaria: la lotta agli sprechi e la lotta all'evasione fiscale. «Questi sono i due pilastri per una manovra di rigore». Una manovra di rigore che, però, «non deve intaccare la qualità e la quantità dei servizi sociali», ribadisce il sottosegretario.

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