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Montezemolo: basta scontri, più dialogo

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Il presidente della Confindustria: «Senza riforme la ripresa sarà effimera»

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È quanto ha affermato il presidente di Confindutria, Luca Cordero di Montezemolo al Meeting di Rimini. In tema di governabilità, secondo il presidente della Confindustria, occorre «una riforma istituzionale condivisa da maggioranza e opposizione, in grado di modernizzare l'assetto del Paese e di superare i troppi poteri di veto che oggi esistono negli schieramenti lungo l'asse centro-periferia». Riguardo alla semplificazione, Montezemolo ha chiesto «meno burocrazia e meno interdizioni, un sistema piu' attento a chi vuole fare imprimere e soprattutto, uno Stato più semplice e snello». E l'esigenza di crecita economica, secondo il numero uno di viale dell'Astronomia é condizione necessaria per «un futuro con più innovazione, più occupazione anche più solidarietà, perché é lo sviluppo la condizione per una vera crescita sociale». Lo stesso leader degli industriali italiani, commentando le disponibilità al dialogo emerse durante il Meeting di Cl, ha fatto presente che il confronto non può essere solo un fatto di metodo. «A cominciare dalla politica economica - secondo Montezemolo - deve significare scelte condivise nelle quali prevale l'intesse generale del Paese sugli interessi di questioni e di schieramento». E riguardo alla crescita economica, Montezemolo ha fatto presente che senza riforme strutturali rischia di essere effimera. «Quando ci sono segnali di ripresa - ha osservato - é sempre positivo ma dobbiamo dire tre cose. La prima é che, purtroppo, cresciamo meno degli altri paesi. La seconda é che questa crescita viene fondamentalmente da un grande sforzo delle imprese e non per una serie di decisioni fondamentali e strutturali per il futuro del paese: il che significa che questa ripresa se noi non la accompagniamo con riforme strutturali sarà effimera. La terza osservazione é che c'é un dibattito molto locale, che guarda al passato, che non da spazio ai giovani». «I dati più recenti sulla crescita economica - ha aggiunto - indicano che l'Italia va meglio di un anno fa ma non é certo fra i Paesi più dinamici ne' all'interno del G8 ne' In Europa. C'é stata una forte reazione da parte delle imprese ma i problemi strutturali del paese sono sul tappeto: poca concorrenza, burocrazia, deficit infrastrutture, costi dell'energia, poca ricerca, peso della spesa pubblica. Per questo una crescita che nel 2006 sarà di poco superiore all'1% rischia di essere effimera se non verrà irrobustita da scelte coraggiose ed importanti riforme strutturali».

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