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Procura, l'Ucoii finisce sotto inchiesta

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La tesi che mette sullo stesso piano nazisti e israeliani è ora sotto una lente della procura della Repubblica di Roma. «Istigazione all'odio razziale», questa l'ipotesi di reato formulata dal procuratore aggiunto Maria Cordova, che ha aperto un fascicolo per ora senza indagati: «Questa è una non notizia. Quello del pm è un atto dovuto», ha commentato il segretario dell'Ucoii Hamza Piccardo «La Procura - dice Piccardo - ha fatto quello che doveva fare. Se c'è una denuncia si apre un fascicolo, poi dopo il pm verificherà se ci sono le condizioni per istruire un processo e siamo quindi nell'ordinaria procedura penale». Il segretario dell'Ucoii, inoltre, non crede che vi siano gli estremi del reato ipotizzato dalla Procura romana. «L'unico punto - spiega - che potrebbe essere censurabile, ma non sotto il profilo penale, è l'aver detto "Marzabotto come Gaza" e, comunque sarà la magistratura a decidere. Mi sembra - ha concluso - tutta una cosa forzata, pretestuosa, politica. Ma noi, come si dice in questi casi, abbiamo fiducia della giustizia». L'inchiesta è stata formalizzata dopo la denuncia sull'inserzione dell'Ucoii, pubblicata a pagamento su svariati quotidiani italiani, fatta dai senatori di Forza Italia Lucio Malan e Giorgio Stracquadanio. Nell'esposto i senatori ricordavano la legge del 1993 la cosiddetta «legge Mancino», che punisce l' istigazione all'odio razziale. La competenza di indagine è radicata nella procura della capitale, in quanto la concessionaria della pubblicità dei giornali su cui è stato pubblicata l'inserzione ha sede a Roma. Nell'inserzione, l'Unione delle comunità islamiche italiane metteva sullo stesso piano le stragi naziste compiute in Italia e, tra l'altro, gli eccidi compiuti dagli israeliani a Sabra e Chatila. «Dedicate 5 minuti a questa lettura e pensate che mentre state leggendo ci sono innocenti che muoiono», cominciava l'annuncio intitolato «Ieri stragi naziste-oggi stragi israeliane».

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