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Lusetti: «Una società cristiana non esclude le diverse etnie»

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Così il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, replica a quanto dichiarato dall'ex premier a Rimini. «In Italia - afferma Ferrero - c'è una minoranza di ricchi, che come Berlusconi vivono sulle spalle degli altri, e una maggioranza di cittadini che lavora ogni giorno. Così come ci sono i grandi evasori fiscali, che il governo Berlusconi ha sempre difeso, e milioni di lavoratori dipendenti che pagano regolarmente le tasse». Anche Renzo Lusetti, deputato dell'Ulivo, torna sulla questione dei cattolici. «Facile dirsi cattolici, difficile esserlo. Non è in sintonia con i valori del cattolicesimo l'esclusione del diverso, come predica Berlusconi. Una società veramente cristiana non può che inglobare nella pace una realtà plurietnica». Il ministro della Difesa Arturo Parisi replica invece sull'entità della misione in Libano. «Non credo che l'entità del nostro apporto alla missione in Libano possa essere commisurato solo al peso demografico del nostro paese sul totale dei paesi dell'Onu, come sostiene il Presidente Berlusconi». «Questo può essere, naturalmente assieme al nostro ruolo mondiale, un punto di riferimento per il complesso delle nostre missioni all'estero», prosegue il ministro. «Per le singole missioni conta invece il senso di responsabilità che ci chiama ad una iniziativa capace di spingere anche altri Paesi a condividere la nostra preoccupazione per la causa della pace. Ma ancor più conta la vocazione specifica, la chiamata che viene all'Italia dalla prossimità geografica, dalla storia, e dall'interesse nazionale alla pace in Medio Oriente». «Chi si sentirebbe mai - conclude Parisi - di chiedere all'India il contributo che il suo peso demografico farebbe attendere senza considerare gli altri fattori?». Roberto Villetti, capogruppo della Rosa Nel Pugno alla Camera, ha sottolineato «la carica integralista davvero eccessiva utilizzata da Berlusconi per conquistarsi la platea di Comunione e Liberazione e per ricercare il sostegno delle gerarchie ecclesiastiche». «Ciò che soprattutto dimostra che la sua stagione si esaurita - prosegue Villetti - non è solo la sconfitta subita sia pur di misura, ma il carattere stantio, ripetitivo ed arretrato delle sue posizioni politiche e programmatiche». Il ministro Pecoraro Scanio avverte il Cav: «Il ponte sullo Stretto non si farà, Berlusconi si rassegni. La Cdl ha disgraziatamente tagliato i fondi alla difesa del suolo, al contrasto al dissesto idrogeologico, ai parchi, alle reti idriche. Ora occorre utilizzare le risorse disponibili per le opere utili al Paese, non per i progetti faraonici». Antonio Satta, vice segretario dei Popolari-Udeur, critica Berlusconi che «continua a seminare odio piuttosto che cercare un terreno di dialogo con la maggioranza».

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