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di LUIGI FRASCA SIAMO i soldati più amati del mondo e guideremo la missione di pace dell'Onu in Libano, ...

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«L'Italia prenderà la guida di Unifil nel febbraio 2007» ha dichiarato il segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, nel corso del vertice dei capi della diplomazia dei paesi Ue, riferendosi alla staffetta di comando Francia-Italia. Ma già da subito sarà un nostro generale il responsabile di un ufficio strategico, creato nell'ambito dell'Onu al quartier generale di New York. A dirigere la Cellula di Direzione Strategica della Missione Unifil presso il Dipartimento per le Operazioni di Peace-Keeping dell'Onu, sarà il generale di corpo d'armata, Fabrizio Castagnetti, attuale Comandante del Centro Operativo di Vertice Interforze, nominato ieri sera dal ministro della Difesa Arturo Parisi, per dare seguito al piano di Annan. L'incarico preparerà la staffetta al comando della forza Unifil, dalla Francia all'Italia, prevista per il febbraio 2007. «Applaudo la leadership di Prodi, di Chirac e del governo spagnolo», ha detto ancora Annan, aggiungendo: «I leader europei si sono assunti le loro resposabilità». Annan ha sottolineato ancora che «La forza Unifil non dovrà disarmare Hezbollah. Su questo c'è accordo politico e consenso del governo libanese». Per Annan adesso «Unifil è robusta e credibile». Il contributo che l'Europa potrà fornire alla forza di pace in Libano va «da un minimo di 5.600 ad un massimo di 6.900 uomini». Lunedì pomeriggio, si riunirà il consiglio dei ministri per varare il decreto legge sulla composizione della forza che l'Italia invierà in Libano. «Ho convocato per lunedì sera alle 17 il Consiglio dei Ministri - ha spiegato Prodi - faremo immediatamente il decreto per l'autorizzazione della missione. E quindi da martedì mattina la missione può partire». «Questo accordo con la Francia, naturalmente organizzato dal Segretario delle Nazioni Unite, è perfetto e condiviso» ha detto ancora Prodi. «Noi stiamo lavorando assieme - ha aggiunto - ed è veramente una collaborazione che non ha dato adito a nessuna ombra, a nessun gioco a fare la prima donna. È una missione che compiamo in comune». «Un successo andato al di là delle aspettative» è stato il commenta del ministro degli esteri Massimo D'Alema, che non nasconde la propria soddisfazione. «Avevamo molto insistito perché questa riunione si tenesse perchè sentivamo il bisogno che l'Unione europea assumesse una forte responsabilità», ha ricordato D'Alema che ha parlato con la stampa italiana dopo avere informato il premier Romano Prodi che gli ha espresso la sua gratitudine. «Fin dall'inizio l'Italia ha assunto una posizione di primo piano: fummo noi a lanciare l'idea di una forza internazionale e il testo delle conclusioni della Conferenza di pace di Roma conteneva già la trama della risoluzione 1701 dell'Onu. Consideriamo il risultato di oggi come un successo per la posizione che l'Italia ha tenuto in queste settimane». D'Alema parla di «un riconoscimento generale» dei partner europei e «nel modo più autorevole, dal segretario generale dell'Onu Kofi Annan». «Rappresenta una novità per rafforzare la catena di comando dell'Onu ed evitare le defaillance registrate in passato», commenta D'Alema, che calcola «attorno a 10 mila uomini» la Unifil rafforzata, includendo il contributo dei paesi extra Ue. «I nostri uomini partiranno quanto prima possibile, immediatamente», annuncia. Non tutti e 3000 in una volta, ma in più fasi, a partire da martedì.

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