PARIGI — Ottenuti i «chiarimenti necessari» dall'Onu, da Israele e dal Libano, la Francia è pronta ad ...
600che si aggiungeranno ai 400 già presenti sul terreno nell' Unifil - e a guidare i Caschi blu, «se l'Onu lo vuole». Pressato e criticato da più parti negli ultimi giorni per un contributo al consolidamento della fragile tregua in Libano giudicato timido, Jacques Chirac ha scelto il messaggio televisivo in diretta, questa sera, per annunciare le cifre dell'impegno francese nel Libano, «un paese amico». Il capo dello Stato francese ha anche rilanciato, chiedendo ad «altri paesi membri permanenti del Consiglio di sicurezza» di seguire l'esempio della Francia, visto che «parecchi partner europei lo faranno, così come importanti paesi musulmani dell' Asia». Chirac spera che l'annuncio dell'impegno francese possa avere un effetto di traino sugli altri paesi europei che oggi s'incontreranno a Bruxelles, presente il segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, per fare il punto sui contributi dei 25 paesi alla costituzione del contingente dei Caschi blu. La Francia ha confermato anche il mantenimento dei 1.700 uomini presenti in Libano nell'ambito dell'operazione Baliste - avviata il 15 luglio, all'inizio delle ostilità - incaricata dell'evacuazione dei civili attraverso navi della propria marina militare, con il concorso di forze terrestri ed aeree. Le «garanzie» ripetutamente chieste sulle regole d'ingaggio da Chirac sono dunque arrivate. E la Francia, dopo essere stata in prima fila nella elaborazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza, è pronta a dar seguito alla sua iniziativa diplomatica. «Ho la convinzione - ha detto il capo dello stato - che i soldati francesi possano essere dislocati efficacemente. Così, in una situazione della quale ognuno misura la difficoltà, la Francia - ha sottolineato Chirac - si assumerà pienamente le sue responsabilità in Libano».