Incontro tra i ministri degli Esteri di Roma e Tel Aviv
D'Alema: «Ora l'Ue faccia la sua parte»Il responsabile della Farnesina: di fronte ad atti ostili i Caschi blu dovrebbero reagire con la forza
Al termine del lungo incontro alla Farnesina, che si è svolto «con un sentimento di amicizia verso Israele», sottolineato dal capo della diplomazia italiana alla collega, D'Alema ha messo anche in chiaro che «l'impegno del nostro paese è stato fin dal primo momento non di lanciarsi in modo solitario» nella missione di pace in Libano «ma di esercitare una pressione perchè la comunità internazionale e l'Europa» facciano in modo che la risoluzione 1701 possa realizzarsi. «Sappiamo che si tratta di una missione complessa e rischiosa - ha aggiunto D'Alema - per questo è importante che la comunità internazionale vada con una forza consistente e con più paesi», in particolare con l'Unione europea. La pace potrà passare anche attraverso l'uso delle armi, ha spiegato il responsabile della Farnesina, perchè è ovvio che «di fronte ad atti ostili» i Caschi blu «dovrebbero reagire con la forza», così come prevedono le regole d'ingaggio stilate a Palazzo di Vetro. D'altra parte «il successo dell'iniziativa internazionale in Libano ci appare in questo momento come la condizione per dare credibilità all'impegno della comunità internazionale e se questa credibilità sarà guadagnata sul campo - ha sottolineato il titolare della Farnesina - credo che questo aiuterà poi la ricerca di soluzioni per l'insieme del conflitto e per dare finalmente a Israele la sicurezza e la serenità cui ha diritto» e pace ai popoli della regione. Alla sua omologa israeliana, D'Alema ha rivolto un ringraziamento «perchè in questa vicenda complessa, difficile, e anche nel momento in cui abbiamo avuto qualche opinione non esattamente collimante, ha mantenuto una grande serenità, una grande disponibilità al dialogo». Livni, look sobrio e tailleur pantaloni nero, ha ringraziato a sua volta «l'amico» D'Alema e ha ricordato che non si trattava del primo incontro. Con D'Alema si era già incontrata prima delle elezioni di Israele e prima delle elezioni in Italia: «Da allora - ha detto - abbiamo aperto una linea di dialogo e ora stiamo cercando di concretizzare questa grande opportunità per la pace. Esprimo il mio apprezzamento per la decisione del governo italiano e per la sua determinazione», ha scandito il capo della diplomazia dello Stato ebraico, che ha voluto sottolineare come non ci sia alcun conflitto tra Israele e Libano. Livni ha sottolineato con forza la necessità di un «dispiegamento di una forza nel sud del Libano per impedire il riarmo delle milizie di Hezbollah. Al termine di questo processo - ha aggiunto - Hezbollah non dovrà esistere più come milizia armata». Il ministro degli Esteri israeliano - che in precedenza aveva incontrato gli esponenti dell'Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) - ha parlato del dispiegamento della forza multinazionale come di una «finestra di opportunità» per tutta la regione. «Speriamo di poterci impegnare al massimo anche per raggiungere la pace con i palestinesi», è stato il suo auspicio.