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Forza Italia in cambiamento

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Nasce la corrente Rete Italia vuole il dialogo con il governo

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I fan del metodo Merkel, i sostenitori del dialogo si sono incontrati ieri a Rimini, al teatro Novelli per fare il punto, contarsi e magari trovare gli argomenti per convincere Berlusconi che è meglio il dialogo. Insieme per costruire Rete Italia, come si chiamerà quella che nessuno chiama una corrente, ma che molto gli assomiglia. Si sono incontrati fuori dal Meeting, anche se decisamente questa è l'area del partito più sensibile ai valori cattolici e più legata alla nomenclatura ciellina. C'erano ovviamente Formigoni e i suoi più stretti collaboratori Mario Mauro, vicepresidente del Parlamento Europeo, e l'onorevole Maurizio Lupi. Senza cospirazioni né sensi di colpa, come dice Formigoni perché: «Forza Italia è un partito che permette e ama iniziative nuove come queste». Di fronte ai tre seduti sul palco una piccola folla. Tanti amministratori locali e vari deputati del partito (da Guido Viceconte a Angelino Sanza, da Osvaldo Napoli a Angelino Alfano) di osservanza meno strettamente formigoniana, ma curiosi di capire cosa si muove intorno al governatore lombardo. Per tutti Formigoni è un punto di riferimento, anche se per la leadership del partito la strada è lunga. Formigoni si sente forte della sua esperienza di amministratore e convinto che il partito sia forte per affrontare questa nuova fase di opposizione. Ma su come gestire questa fase non tutti sono d'accordo. Sanza: «Niente concessioni a questo governo». Formigoni sta a sentire, però lui con il dialogo spera di andare lontano. Ma da ambienti vicini all'ex ministro Pisanu arriva la stroncatura: «Formigoni non rappresenta nessuno. In Lombardia vincerebbe chiunque per Forza Italia e comunque per la guida del partito c'è la fila». Sil.San.

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